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CONSUMI ALIMENTARI

Per produzione, valore aggiunto ed export l’agroalimentare si conferma traino dell’economia italiana

Il “Report - AgriMercati” sul quarto trimestre 2024 by Ismea. Ma il carrello della spesa è costato lo 0,9% in più agli italiani del 2023
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Nel 2024 il carrello della spesa è costato lo 0,9% in più agli italiani del 2023

L’agroalimentare italiano può ricordare il 2024 come un anno positivo dimostrandosi ancora una volta trainante per l’economia nazionale. Le prime stime Istat per l’anno 2024, riporta il “Report - AgriMercati” sul quarto trimestre 2024, indicano un incremento in volume sia della produzione sia del valore aggiunto dell’agricoltura. La crescita della produzione ha abbracciato le coltivazioni, il comparto zootecnico e le attività secondarie, mentre sono in calo le attività dei servizi agricoli. Un’annata che è stata favorevole per frutta, ortaggi freschi e vino (con il record dell’export); in flessione per cereali, olio d’oliva - qui le ultime proiezioni attestano i volumi oltre le 240.000 tonnellate (-27%) - e foraggi. Sul fronte economico, l’andamento dei prezzi dei mezzi correnti di produzione conferma una riduzione nel 2024, con un -3,7% del valore medio dell’indice Ismea sul 2023. I prezzi dei prodotti agricoli hanno guadagnato lo 0,9% sul livello medio del 2023.
La produzione dell’industria alimentare, secondo l’indice elaborato dall’Istat, nel 2024 è aumentata dell’1,8% sull’analogo periodo 2023, a fronte di una riduzione del 3,7% di quella del manifatturiero nel complesso. Le esportazioni italiane di alimenti e bevande nel 2024 sono aumentate del 7,5% sul 2023, sfiorando il record di 70 miliardi di euro, con una performance migliore delle esportazioni complessive che sono rimaste per lo più ferme sul livello 2023.
Le importazioni agroalimentari nel 2024 sono aumentate del 7,2% (-3,9% le importazioni totali nazionali). Queste dinamiche, ha spiegato ancora Ismea, hanno determinato un ulteriore miglioramento della bilancia commerciale agroalimentare sul 2023, con un surplus di circa un miliardo di euro.
Per quanto riguarda i consumi, secondo i dati dell’Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, nel 2024 il carrello della spesa per i prodotti alimentari da consumare in casa è costato agli italiani lo 0,9% in più del 2023. Nel quarto trimestre dell’anno i prodotti del “largo consumo confezionato” hanno fatto registrare una crescita dei fatturati nei canali retail di circa il 3%, grazie alla ripresa dei volumi e ad un progressivo rientro del fenomeno inflattivo. La dinamica dei volumi nel carrello differisce tra i vari comparti: ritrovano slancio ortofrutta e bevande, mentre si riducono i prodotti proteici di origine animale (in controtendenza solo le uova). Crescono gli acquisti in volume dei prodotti legati a salute e benessere, e di quelli con tempi di preparazione ridotti (come ad esempio le zuppe ed i piatti pronti). Il consumo delle bevande alcoliche, a differenza di quelle analcoliche (+0,6%) è sceso (-1,5%) con vini e spumanti a -0,4%, ma con la birra a +0,9%.

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