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UN RITO COLLETTIVO

Dalla Premier Giorgia Meloni allo chef Massimo Bottura, tutti a tavola per la cucina italiana Unesco

Dalla Rai alle città d’Italia, una maratona conviviale con vip e chef, da Heinz Beck ad Enrico Crippa, da Niko Romito ad Alessandro Borghese

Se alla Premier Giorgia Meloni, a tavola al Tempio di Venere con il Colosseo sullo sfondo, a Roma, il pranzo della domenica - preparato dallo chef tristellato Heinz Beck, del ristorante La Pergola del Rome Cavalieri, della Capitale - ricorda quello con i nonni con le pastarelle, alla rockstar Gianna Nannini, in collegamento dall’Arena di Verona, prima dell’ultimo concerto del suo tour, evoca piatti tipici toscani come le tagliatelle al sugo; e, ancora, da Piero Chiambretti al Castello di Grinzane Cavour nelle Langhe, con lo chef tristellato Enrico Crippa, del ristorante Piazza Duomo di Alba (con la famiglia Ceretto), a Torino, in Piazza Carignano, con gli agnolotti dello chef stellato Ugo Alciati di Guido Ristorante al Villaggio Narrante di Fontanafredda a Serralunga d’Alba; da Genova, con Antonella Clerici, “regina” dei fornelli in Tv, e Liguria Gourmet al Porto Antico, al conduttore Carlo Conti nella Terrazza Mascagni a Livorno con la chef Paola Picchi, nipote del grande calciatore livornese Armando, che ha raccontato l’origine povera del cacciucco; dal giornalista-vigneron Bruno Vespa a L’Aquila, dalla tavolata in uno dei palazzi più belli della città rinati dopo il terremoto, con i piatti del tristellato chef Niko Romito, del ristorante Reale di Castel di Sangro, al cantante Gigi d’Alessio con Alessandro Borghese, lo chef più amato della tv, a Napoli con il Golfo ed il Vesuvio alle spalle; da “Peppone” Calabrese, storico conduttore di “Linea Verde” su Rai 1, e Sara Cotugno, da Matera, alla conduttrice Elisa Isoardi con lo chef Filippo La Mantia all’Orto Botanico di Palermo. Dalla prima puntata di “Domenica In” con Mara Venier su Rai 1 a tante città e borghi d’Italia, “Il pranzo della domenica degli italiani”, come un’unica tavolata simbolica e conviviale, ha unito il Belpaese, da Nord a Sud, ieri, per sostenere la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Immateriale dell’Unesco, celebrando quello che per tutti gli italiani è un rito collettivo ed identitario, ovvero il pranzo della domenica in famiglia e con le migliori ricette di tradizione, accompagnate da un buon calice di vino del proprio territorio. A raccontarlo dal piccolo schermo, nell’iniziativa promossa dai Ministeri dell’Agricoltura e della Cultura con l’Anci, una guida d’eccezione: Massimo Bottura, lo chef più famoso d’Italia, tre Stelle Michelin con l’Osteria Francescana di Modena e tanti progetti con la Francescana Family, come i Refettori per i bisognosi di Food Four Soul e il Tortellante, il laboratorio di tortellini fatti a mano da ragazzi con autismo insieme alle “nonne”. E che ha ricordato anche il ruolo dellaccoglienza, la sala nel caso di un ristorante, eccellenza italiana che amplifica il valore della nostra cucina, così come il vino, sottolineando anche il ruolo dei sommelier, esalta ogni piatto. 
“La cucina italiana - ha detto la Premier Meloni - è una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano meglio la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione, la nostra forza, ma anche la nostra economia. Già perché la cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo e vogliamo farla riconoscere”. “La cucina italiana è un rito collettivo che rappresenta un popolo intero e che ci vede tutti cuochi - ha sottolineato Bottura - e cuciniamo come gesto d’amore, che sentiamo nel profondo perché siamo cresciuti così. E ci rende unici, e lo vedo quando viaggio costantemente per il mondo”.
Se “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale” - questo il suo valore, come spiegato, a WineNews, da Massimo Montanari, tra i massimi storici dell’alimentazione al mondo, presidente del Comitato Scientifico della candidatura, partita dall’iniziativa dell’Accademia Italiana della Cucina, della Fondazione Casa Artusi e della storica rivista “La Cucina Italiana”, ndr - otterrà il riconoscimento Unesco, lo sapremo il 10 dicembre da Nuova Delhi in India, con l’Italia che sarebbe il primo Paese al mondo ad avere l’intera cucina nazionale iscritta nella lista, e non solo singoli prodotti o pratiche come avviene per altri Paesi.
“Voglio ringraziare le oltre 60 amministrazioni comunali ed i loro sindaci, per questa straordinaria iniziativa che ha unito l’Italia e le sue istituzioni a prescindere dal colore politico - ha detto il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dalla “tavolata romana” con il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, ma anche con Sabrina Ferrilli e Paolo Bonolis, sulle note di “Vai Italia”, la canzone-inno scritta da Mogol e cantata da Al Bano, con i bambini del Piccolo Coro di Caivano e dell’Antoniano di Bologna (e che, nei giorni scorsi, ci hanno raccontato come è nata l’idea) - la cucina italiana è un fatto collettivo e la sua candidatura è sostenuta da tutti gli italiani che credono nel suo valore culturale ed economico. Artisti di fama internazionale, i migliori cuochi, personaggi dello sport, della cultura, rappresentanti di tutte le più importanti associazioni di categoria hanno aderito a questa grande iniziativa che ha visto la partecipazione anche del Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana Giorgia Meloni. L’iniziativa promossa insieme all’Anci è stata un successo e ringraziamo il servizio pubblico per aver seguito l’evento di oggettivo interesse generale e seguito da milioni di persone in Italia e all’estero. Spiace che, anche a fronte di eventi che uniscono, una piccola parte della politica non perda occasioni per polemiche insensate e dannose per quello che dovrebbe essere un obiettivo comune utile alla nostra Italia”.

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