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Mercati contadini, nelle città italiane sono 1.200 e l’86% degli italiani ne vorrebbe uno vicino

Fondazione Campagna Amica & Coldiretti: “rivitalizzano il tessuto urbano come poli culturali del cibo che vanno al di là della vendita diretta”

Sono 1.200 i mercati contadini aperti nelle città di tutta Italia, con una presenza sempre più diffusa che favorisce, molto spesso, il recupero di edifici e aree abbandonate, dando vita a un progetto culturale capace di unire cibo, architettura e identità urbana in un unico spazio vivo e aperto alla città. A ricordarlo sono Fondazione Campagna Amica, con la sua presidente Dominga Cotarella, e Coldiretti, con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, che, nei giorni scorsi, hanno inaugurato il farmers market di Torino, ultimo in ordine di tempo, nel Cinema del Corso, “gioiello” liberty della prima capitale d’Italia, distrutto da un incendio nel 1980, e oggi restituito alla città. Accanto al mercato vero e proprio, la struttura propone anche un’enoteca e lo street food, oltre ad un ristorante a km zero di prossima apertura, e rappresenta il simbolo di un progetto che punta sui mercati contadini per rivitalizzare il tessuto urbano come veri e propri poli culturali del cibo naturale che vanno al di là della sola vendita di prodotti.
Un’opportunità sostenuta in Italia da una rete che coinvolge 15.000 aziende che ogni anno incontrano oltre 15 milioni di consumatori. Si tratta del circuito di vendita diretta dei prodotti agricoli più grande d’Europa, non a caso divenuto un modello a livello mondiale per lo sviluppo di filiere locali, capaci di promuovere l’occupazione nei Paesi più poveri.
Un fenomeno che è entrato nelle abitudini di consumo degli italiani, tanto che l’86% dei cittadini vorrebbe uno vicino casa, nella sua città, con una percentuale che sale addirittura al 93% nelle regioni del Centro, secondo una ricerca Noto Sondaggi. Non a caso il Codacons ha assegnato il premio “Amico del Consumatore” 2025 alla Fondazione di Campagna Amica riconoscendo l’impegno nella difesa dei cittadini e dei consumatori.
“La vendita diretta nei mercati contadini rappresenta molto più che una semplice innovazione agricola: è una leva per responsabilizzare l’intera filiera, promuovendo la trasparenza, l’origine territoriale, il prodotto locale, la consapevolezza nel consumo e la lotta agli sprechi - per il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - favorisce la sostenibilità, rafforza i legami di comunità e stimola nuove opportunità economiche per produttori e consumatori”.
“Grazie al sistema Campagna Amica, ai nostri mercati contadini e all’obbligo di indicare l’origine in etichetta, abbiamo ridato dignità a migliaia di produttori stringendo al contempo un’alleanza forte con i cittadini consumatori sui temi della sana alimentazione, della sostenibilità, della Dieta Mediterranea - secondo il segretario generale Coldiretti, Vincenzo Gesmundo - e siamo la quarta rete di distribuzione agroalimentare del Paese ma anche un fenomeno culturale che rappresenta un baluardo fondamentale rispetto ai rischi legati al dilagare del cibo ultra formulato che mettono in pericolo il futuro delle nuove generazioni”.
“Il mercato è un luogo speciale, dove la città incontra la campagna e dove i produttori si stringono la mano con i consumatori, guardandosi negli occhi e condividendo fiducia, lealtà, autenticità - spiega la presidente Fondazione Campagna Amica, Dominga Cotarella - ed il mercato di Campagna Amica è molto più di uno spazio di vendita: è un luogo di conversazione, di cultura, di educazione alimentare, di socialità. Qui si promuove la stagionalità, la freschezza e la genuinità dei prodotti a chilometro zero, frutto del lavoro quotidiano delle nostre imprese agricole. È un modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, che valorizza il territorio e riduce le distanze, anche umane, tra chi produce e chi sceglie il cibo di qualità”.

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