Sono passati quasi 40 anni dopo l’intuizione di Giovanni Allegrini, che alla fine degli Anni Settanta decide di piantare la Corvina Veronese sulla sommità di La Grola - altopiano ventilato in Valpolicella, affacciato sul lago di Garda - creando un cru. E il vino che ne è nato 4 anni dopo, La Poja, il primo monovarietale di Corvina della denominazione, continua a esaltare le qualità di un vitigno del territorio - l’uva nobile del blend dell’Amarone - che si esprime in purezza. Un vitigno cresciuto su suolo prevalentemente calcareo, ricco di scheletro, caratterizzato da sentori speziati che si ritrovano in bottiglia. Dopo l’affinamento in barrique nuove di legno francese per un minimo di 20 mesi, il vino è stato trasferito in botti di rovere di Slavonia per otto mesi prima dell’imbottigliamento e ha proseguito l’invecchiamento per altri 22 mesi in bottiglia prima di essere messo in commercio. Nell’annata 2019, un’estate dove le temperature sono rimaste sotto i 30/32°C nel cru che si trova a 320 metri di altezza, ha regalato al vino finezza ed eleganza. Al naso si apre con un bouquet avvolgente tra ciliegia nera, prugna e sfumature di pepe nero, chiodi di garofano e vaniglia, con un tocco di cioccolato fondente e caffè. Al palato, oltre alla sostenuta alcolicità (14,5 gradi), ha un’ottima struttura e tannini che ne consentono una beva non immediata. Il finale è lungo con ritorni di spezie dolci e liquirizia.
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