I suoli vulcanici non sono una novità per Massimo Lentsch, che ha già maturato sufficiente esperienza a Lipari, dove ha fondato Tenuta di Castellaro nel 2005. I suoli dell’Etna però sono più eterogenei, originati dalle colate laviche che ancora oggi continuano a scendere dal cratere. Le vigne etnee di Massimo Lentsch - dove è arrivato nel 2018 - si trovano a due diverse altezze. Intorno ai 750 metri si trovano Vigna Cosentino e Vigna San Teodoro: poco più di 3 ettari in Contrada Feudo di Mezzo a Castiglione di Sicilia, dove produce rossi e rosati. Qui le piante sono totalmente immerse sul suolo vulcanico delle colate. Più a valle aumenta, invece, la componente alluvionale, terreno ideale per i bianchi: infatti a 600 metri di altezza a Feudo Gabelle in Contrada Calderara Sottana a Randazzo - Lentsch possiede altri 9 ettari, che coltiva a Nerello Mascalese nella parte più alta, sabbiosa e vulcanica, e a Carricante nella parte più bassa e sassosa. Altri vigneti entreranno presto in produzione, così come la cantina, in fase di costruzione. I vini fermentano spontaneamente, sostano in tini di acciaio e legno, e non subiscono filtrazioni e chiarifiche di sorta. L’Etna Bianco viene vinificato in solo acciaio dove sosta sulla fecce fini per almeno 4 mesi; un vino nitido e materico, sapido e aderente, generoso di frutta a polpa gialla, fiori di rosmarino e note rocciose, ma soprattutto agrumato: dal naso a fine sorso.
(ns)
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