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POLITICA E VINO

A Vinitaly il vicepremier Matteo Salvini: “il vino è business, territorio e alfiere made in Italy”

A WineNews le parole del Ministro degli Interni, dall’importanza del vino per la politica alle trattative sulla nuova Pac

Si alza il sipario sul Vinitaly e, come previsto, la scena è subito per i protagonisti della politica, attesi a Verona, che per qualche giorno accoglierà rappresentanti della Ue, del Parlamento e del Governo italiano, a partire dal vice premier Matteo Salvini, accolto dai vertici di Veronafiere con un’immancabile felpa griffata “Vinitaly”, che il Ministro dell’Interno ha ovviamente indossato prima di entrare in Fiera, dove è stato prontamente intercettato da WineNews, cui ha ricordato l’importanza del settore enoico italiano per la politica. “La politica cerca il vino per quattro motivi: primo perché fa bene, secondo perché è un business, terzo perché è tutela del territorio, quarto perché rappresenta l’Italia nel mondo”. Cambia il registro, invece, quando l’attenzione si sposta sulle trattative in sede europea sulla nuova Politica Agricola Comune. “Le trattative in Europa sulla nuova Pac sono partite male, nel senso che il bilancio annuale toglie all’Italia almeno due miliardi di euro, come Governo non voteremo mai un bilancio che toglie soldi all’agricoltura italiana, e soprattutto combatteremo per difendere il made in Italy, cosa che fino ad oggi non ci è stato possibile fare”. Sorride, alla fine, alla domanda su che vino lo definirebbe al meglio: “il vino per me è rosso e fermo, ma non un’eccellenza”.

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