Da oggi, in Trentino, c’è Maso Franch. Gourmet e Relais della Cantina La Vis, in Valle di Cembra, Maso Franch intende proporre accoglienza e ristorazione di alto livello in un Trentino quanto mai impegnato nel presentarsi con rinnovato vigore all’attenzione di addetti ai lavori e buongustai.
Il progetto Maso Franch prende il via nel 2000 quando Cantina La Vis decide di acquistare dalle Baronesse Sette l’antico fondo per sviluppare un idea che negli anni acquisterà sempre più corpo: la valorizzazione della Valle di Cembra e delle Colline Avisiane.
Valorizzare il territorio è sempre stato un caposaldo della filosofia produttiva La Vis che attorno a semplici quanto importanti concetti (arte, cultura, e appunto al territorio fatto di terra ma soprattutto di uomini), ha costruito la propria forte identità che ne ha fatto nel tempo una realtà vitivinicola dal valore internazionale e da molti indicata quale modello per uno sviluppo sostenibile del territorio e della sua gente.
Prima la costituzione di Cantina La Vis e Valle di Cembra (2003), poi l’avvio del Progetto Qualità declinato nelle selezioni a marchio “Valle di Cembra” (che contraddistinguesse le produzioni di Montagna), e ancora l’ammodernamento delle tecnologie e i nuovi investimenti presso la Cantina Valle di Cembra, disegnano un percorso ricco di progettualità di cui Maso Franch non può che rappresentare un importante, ulteriore passo per un nuovo impulso ad una Valle ancora poco conosciuta ma dalle grosse potenzialità turistiche quanto produttive.
“In Maso Franch trovano corpo diverse strategie aziendali, difficile indicare la più importante. Enoturismo, accoglienza, promozione, cultura si intrecciano con un obiettivo ben definito: dare evidenza alle potenzialità di una terra e dei suoi prodotti - spiega Fausto Peratoner, direttore generale dell’azienda lavisana - Rappresenterà per taluni versi l’immagine della Cantina, ma sarà anche importante per il turismo, la viticoltura e altri settori importanti dell’economia della nostra provincia. La nostra azienda è stata più volte innovativa nel proporsi e seguire delle strade avvincenti rilevatesi poi gratificanti. Anche con Maso Franch - continua Peratoner - vogliamo essere da stimolo per la nascita di altre realtà economiche che possano nel caso specifico integrarsi bene con l’importante lavoro sviluppato dai Patti Territoriali, dalle Apt, dalle Strade del Vino e dagli altri enti ed istituzioni della Valle di Cembra”.
Inserito in una cornice unica con i famosi terrazzamenti destinati all’allevamento di Müller Thurgau e Chardonnay, Maso Franch è Gourmet: 60 i coperti disponibili affidati allo chef Markus Baumgartner, (rinomato cuoco altoatesino già segnalato dalla Guida Michelin), ma anche Relais: sono 12 le stanze disponibili (con alcune suite) pensate per accogliere un turismo qualificato e per certi versi di nicchia fatto di professionisti o piccoli imprenditori oppure per coloro che, all’insegna dell’enoturismo, vanno ricercando itinerari dal sapore rurale in territori incontaminati.
La gestione del Maso è affidata alla famiglia Baumgartner che può contare oltre che su Markus, anche sul contributo della moglie Balbina, che farà da padrona di casa, e su quello del figlio Christian presente in sala. Uno staff importante che ha permesso nelle precedenti gestioni al “Waldruhe” di Laion come all’ “Adlerstube” di Chiusa, di meritare plausi dalle più autorevoli guide della ristorazione.
“Intendo proporre una cucina che faccia tesoro della tradizione regionale e i suoi prodotti - spiega Markus Baumgartner - reinterpretata in chiave internazionale ma sempre fedele alla raffinatezza che ogni piatto deve avere. Il nostro cliente - continua lo chef - ricerca sempre qualcosa in più, quell’amore per la cucina, quella coccola che lo faccia sentire speciale: questo è lo stile con cui intendiamo proporci”.
“E’ una grande soddisfazione per una realtà cooperativa poter proporre una struttura del livello di Maso Franch - commenta Roberto Giacomoni, Presidente della Cantina La Vis e Valle di Cembra - I nostri soci ne devono essere davvero fieri perché è grazie al lavoro che compiono con tanta meticolosa attenzione in campagna che i progetti di sviluppo di La Vis e Valle di Cembra sono stati possibili e ci stanno permettendo di crescere con tanta forza in Italia come nel mondo”.
Maso Franch potrà fregiarsi di “4 stelle S”, e oltre a una zona wellness l’ospite potrà disporre di una sala per la lettura e una cantina con una curata selezione di vini (con particolare attenzione per quelli provenienti dal Trentino Alto Adige). Sarà inoltre possibile nelle vicinanze, sugli 11 ettari che compongono la proprietà, compiere camminate all’interno dei vigneti che contornano il Maso come avventurarsi in percorsi dal sapore storico, culturale e paesaggistico.
In particolare - la storia di maso Franch
Dai suoi 356 metri sul livello del mare, Maso Franch domina la valle dell’Adige e l’abitato di Lavis. Malgrado la sua vicinanza al capoluogo lavisano, il maso di trova nel comune catastale di Giovo, in località detta Pian di Castello. E proprio la persistenza di questo toponimo, riportato nel 1774 nell’Atlante del Tirolo di Anich e Hueber, ha spinto gli storici e gli archeologi a supporre l’esistenza, nei dintorni di Maso Franch, dell’antico castelliere posto a difesa del primo nucleo abitato sulla collina di Lavis.
Le indagini archeologiche, condotte negli anni Settanta da ricercatori, hanno confermato questa ipotesi, stabilendo la presenza umana sul Dos Paion sin dall’età del bronzo e mettendo in luce le fondamenta di una torretta con funzione di guardia sul passaggio dell’Avisio. Il Maso venne costruito a cavallo tra i secoli XVIII e XIX da Pietro Franch fu Alessandro proveniente da Verla di Giovo, nato il 25 agosto del 1771 e scomparso nel maggio del 1864. Pietro Franch (la cui memoria di benemerito cittadino viene ricordata con una lapide presso la chiesa di Verla) si trasferì a Pian di Castello dopo aver fatto dono alla comunità di Giovo della propria abitazione, destinata poi a trasformarsi in ricovero per anziani. All’epoca dell’insurrezione tirolese del 1809, fu capitano della compagnia dei bersaglieri tirolesi che combatterono a Isel, vicino Innsbruck.
Dopo l’armistizio, Franch fu fatto prigioniero e avviato per la fucilazione a Mantova, dove però un sacerdote riuscì a salvarlo. Nell’Ottocento, alla costruzione originaria di Maso Franch, si aggiunse un altro manufatto rurale che sorse più a valle della prima costruzione e che aveva la funzione di ospitare le abitazioni dei mezzadri, impegnati a loro volta nella coltivazione della vite e nella produzione di vini locali. Per circa due secoli i poderi e le costruzioni di Pian di Castello vennero amministrati dalle famiglie Sette-Cristellotti che le utilizzarono anche come residenza estiva occupando un piano dell’edificio, mentre un altro era comunque riservato ad altri mezzadri. Il Maso potè, dunque, garantire il sostentamento di diverse famiglie contadine che si alternarono alla guida dell’azienda agricola.
Con il venir meno della mezzadria però, vennero meno anche quelle condizioni che avevano consentito all’azienda di poter contare sul valido apporto delle famiglie contadine. Il progetto della Cantina La Vis e Valle di Cembra, che nel 2000 ha acquistato Maso Franch, prevede di recuperare il vigneto, di creare un modello di sviluppo del turismo rurale inserito nell’ambiente trentino e quindi di trasformare l’attuale struttura in un vero e proprio biglietto da visita dell’accoglienza e della viticoltura di Lavis e della Valle di Cembra.
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