Una tradizione vitivinicola lunga quasi 200 anni: stessa famiglia, i Komjanc, stesso territorio, il Collio. Qui Alessio negli anni Settanta, prende in mano l’azienda ereditata dal padre, specializzandola e imbottigliandone i vini, fra i primi in zona. Nel 2000 sono i 4 figli di Alessio - Beniamin, Roberto, Patrik e Ivan - a subentrare, i quali inaugurano un percorso di specializzazione dei diversi settori dell’azienda e un impulso di ammodernamento: si ristruttura la cantina, ampliata e ultimata nel 2006, dove si vinificano le uve dai 3 corpi di vigna di proprietà, 24 ettari in totale; si imbottiglia finalmente l’olio Evo proveniente dagli uliveti inaugurati dallo stesso Alessio negli anni Ottanta (oggi coprono due ettari di superficie); inizia, a partire dal 2015, la collaborazione con l’enologo Gianni Menotti che porterà ad una maggior definizione dei vini e infine ad una recentissima revisione del concept delle etichette e del logo aziendale. Il Bratje raccoglie un po’ tutte questa rivoluzione iniziata a inizio millennio: significa “fratelli” in sloveno, raccoglie le uve dei 4 vitigni bianchi autoctoni del Collio (Friulano, Malvasia, Ribolla Gialla e Picolit, messi ad affinare in legno per 11 mesi, eccetto il Friulano) e riporta le due iniziali di ogni fratello, stilizzati in etichetta. Un vino fresco e balsamico, in versione 2021, che profuma di zagara e albedo e disseta con la sua persistente mineralità agrumata.
(ns)
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