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WORLD BARTENDER DAY 2023

Anche nella mixology spopolano gli Anni Novanta: ecco i 5 cocktail classici che tornano nel 2023

Dalla moda alla tavola, dalle serie tv al design, il mood nostalgico della “throwback culture” influenza Millennial e Gen Z

C’è stato un momento nel nostro passato recente in cui i social media erano i locali della “Milano da bere”: l’appuntamento era all’Old Fashion sorseggiando un Cosmopolitan, cocktail simbolo della serie iconica “Sex & the City”, la moda era dominata da colori fluo e pastello mentre in sottofondo suonava la musicassetta del Festivalbar, le Polaroid immortalavano quei momenti felici. Tempi riscoperti prima dalla Gen Z e poi dai Millennial, che si tuffano in un nostalgico passato alla ricerca di istanti che rivivono in reel e storie, che creano tendenze e smuovono il mercato a ritmo di like, reaction e repost. Il mood nostalgico degli Anni Novanta travolge anche la mixology che, secondo un’analisi condotta per il World Bartender Day (oggi, 24 febbraio), riscopre i drink più amati di quel periodo. Tornano i grandi classici - definiti dal quotidiano britannico Times “Cringe Cocktail” - ovvero il Daiquiri, il Long Island, il Cosmopolitan, il Vodka Tonic e l’immancabile Negroni.
“Stiamo assistendo ad un forte ritorno del passato - afferma Chiara Pigini, trade marketing manager di Mavolo Beverages - che rappresenta un momento di certezza e felicità che vogliamo riscoprire e rivivere sorseggiando i cocktail dell’epoca. Semplicità e autenticità sono le parole-chiave per questa nuova tendenza, che vede una maggiore attenzione alla qualità degli ingredienti”.
Gli Anni Novanta sono stati un’epoca di grandi cambiamenti nella cultura popolare e questo ha avuto un inevitabile impatto anche nella scena dei cocktail, dove i colori e una presentazione spettacolare contavano più della qualità degli ingredienti. Quest’ultimo particolare è stato oggetto di un’importante rivisitazione, prediligendo liquor & spirits di alta qualità con una presentazione più sobria e minimale: nuove caratteristiche che hanno dato un tocco di modernità apprezzato dalle nuove generazioni. “Tutti abbiamo un cocktail preferito del passato: i sentimenti di nostalgia non sono limitati ad un determinato gruppo di età, ma sono un sentimento comune a tutti. Questi drink sono ancora molto popolari e sono diventati dei classici dei locali di tutto il mondo” continua Chiara Pigini.
Non si può non pensare agli Anni Novanta del Novecento senza citare il Cosmopolitan, il cocktail preferito delle protagoniste di “Sex and the City” che ha contribuito a renderlo famoso in tutto il mondo. Questo drink a base di vodka, triple sec, succo di lime e succo di mirtillo è tuttora molto popolare come alcune battute storiche delle serie tv.  Il blu è stato un colore molto popolare nei cocktail del passato: l’Angelo Azzurro e il Blue Hawaiian (grazie al blue curaçao) sono stati i drink che hanno riscosso più successo e che sono ancora molto popolari grazie anche alla tendenza dei cocktail “tiki” che ha riportato sui tavoli dei locali i tipici boccali in legno con le decorazioni maori. Altro grande classico degli Anni Novanta del Novecento è il Long Island, strong cocktail a base di gin, rum, vodka, tequila, triple sec, succo di limone e cola creato sull’omonima isola orientale degli Stati Uniti nello stato di New York, mentre il Daiquiri (a base di rum, succo di lime e sciroppo di zucchero) ha subito forse la trasformazione più importante visto che negli Anni Novanta del Novecento era spesso servito in versioni molto dolci e artificiali mentre oggi si è tornati alla versione originale fresca e acidula.
Ad oggi, l’hashtag #y2k, l’estetica che sta conquistando brand e pubblico dal sapore nostalgico, è comparsa in 4,5 milioni di contenuti su Instagram e conta oltre 14 miliardi di visualizzazioni su TikTok. Il fenomeno della “throwback culture” sta conquistando a macchia d’olio non solo la mixology ma anche altre industrie: il cinema promuove i sequel dei celebri capolavori del passato come “Top Gun Maverick”, la musica riscopre e attualizza le basi ritmate degli Anno Novanta come dimostrano i Boomdabash e la loro versione di “Heaven” degli Eiffel 65, per non parlare delle challenge che celebrano e citano videogiochi come Mortal Kombat. Ma quali sono le leve a livello psicologico alla base di questo fenomeno che ci fa tuffare nel passato? Come spiegato recentemente su Psychology Today da Taylor Fiorito e Clay Routledge, ricercatori del dipartimento di psicologia della North Dakota State University: “La nostalgia è un’esperienza emotiva comune, universale e altamente sociale. Un sentimento che implica la riflessione sulle esperienze passate, ma motiva stati affettivi, comportamenti e obiettivi che migliorano la vita futura delle persone”. Ma non è tutto: “La nostalgia può migliorare l’autostima come risorsa psicologica positiva”. Questa sensazione diviene quindi una chiave per rileggere il passato, privandolo di una componente malinconica, ma evidenziando l’importanza della connessione sociale creata.

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