C’è in questa famiglia una sorta di tradizione nello scegliere strade lontane per poi tornare alle origini. Successe ad Anna Maria Abbona, che si discostò dall’azienda di famiglia per fare la grafica pubblicitaria, tornando e vigne e cantina quando se ne rischiò la vendita (in un periodo storico difficilissimo del vino italiano, legato allo scandalo del metanolo). È quindi successo anche a suo figlio Lorenzo, cuoco di professione, che di fronte ad un bivio, imboccò la strada di casa. Un percorso simile ha riguardato Federico, fratello di Lorenzo, richiamato dalla natura mentre frequentava la facoltà di economia e commercio. Stiamo parlando di una famiglia intera che ha scelto con cognizione di causa, che la campagna è ciò che li rende più felici; e che con i piedi ben saldi nella contemporaneità, affronta le sfide attuali, conscia che il mondo del vino - e l’agricoltura tutta - deve evolvere per affrontare il cambiamento climatico e la scarsità di risorse. Anna Maria Abbona e suo marito Franco Schellino dal 1995 (e oggi insieme ai figli) gestiscono così - e con fiducia e attaccamento al territorio - una cantina che conta su 20 ettari di vigna e una produzione media annua di 100.000 bottiglie, fra cui due etichette di Barolo. Il Castiglione Falletto 2016 è materico: balsami boschivi e frutta rossa in confettura si legano alla vaniglia, delineando un sorso caldo, pieno e deciso, che chiude su note di ciliegia.
(ns)
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