Uscito per la prima volta con l’annata 1971, contemplando l’uvaggio a base di Sangiovese e Cabernet Sauvignon, mantiene questo blend fino al 1995, quando viene aggiunto tra i vitigni che lo costituiscono anche il Cabernet Franc. La versione 1978 possiede ancora grande freschezza ed equilibrio, a partire da un bagaglio aromatico dai tocchi di piccoli frutti rossi e cenni delicati di camomilla e liquirizia. In bocca il sorso è ben a fuoco, dalla trama tannica vivace e dallo sviluppo succoso, terminando in un finale profondo. Il Tignanello, “bordolese” toscano per eccellenza, nacque in realtà nel 1970 come Chianti Classico Riserva. La scelta definitiva di adottare una classificazione “meno nobile” - Vino Da Tavola – ma che garantiva una qualità superiore, permettendo molte innovazioni che il disciplinare di produzione di una denominazione di allora non avrebbe permesso, contribuì all’affermazione di Tignanello. Il primo Sangiovese ad essere maturato in barrique, tra i primi a non utilizzare uve bianche nel suo blend e il primo rosso moderno frutto di un assemblaggio comprendente anche varietà internazionali. E proprio quest’ultima variabile allora non contemplata e che oggi sarebbe considerata una scorciatoia - fu una trovata geniale. Sono 7 le annate non prodotte nella storia di Tignanello (1972, 1973, 1974, 1976, 1984, 1992, 2002). La Tenuta Tignanello conta oggi su 165 ettari a vigneto.
(are)
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