Il parco vigneti di Banfi è notevole: consta infatti di oltre 1000 ettari, che - va da sé - contengono suoli, altezze, esposizioni, ma anche vitigni (e cloni di essi) diversi. Per capire meglio il patrimonio che coltiva, l’azienda inizia negli anni Ottanta lo studio di questi vigneti, riconoscendo 29 tipologie di suolo, suddivisi su 3 fasce di altitudini differenti (fino ai 150 metri di altezza, sopra i 350 metri e la fascia ivi compresa). Nel 1982, col professor Scienza dell’Università di Milano, iniziano invece ad approfondire il patrimonio clonare dei 400 ettari piantati a Sangiovese (di cui 45 sono dedicati alla produzione di Rosso di Montalcino Doc, mentre 174 al Brunello Docg). Dei 600 cloni recuperati, ne scelgono 3 - i più adatti alle condizioni pedo-climatiche esistenti in azienda - con cui ripiantano i vigneti. La linea Poggio alle Mura nasce nel 1997, dalla selezione dei vigneti più vocati: quello stesso anno si produce il Brunello di Montalcino, nel 2007 la Riserva e infine il Rosso di Montalcino nel 2007. L’annata 2023, che matura per 12 mesi sia in botti grandi che in barrique di rovere francese, ha prodotto un vino fitto e intensamente profumato. Note decise di caramella di ciliegia e lampone, poi fiori di camelia e cenni di macchia mediterranea, anticipano un sorso materico e sapido, altrettanto limpido nei sapori fruttati e floreali, e dal ritmo chiaro e vivace, piacevole e scorrevole.
(ns)
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