Vivace nel colore rosso rubino limpido, il Ruché San Pietro Realto 2020 di Bersano accoglie l'olfatto con sentori spigolosi e freschi di uva spina e ribes rossi; i balsami sono per lo più marini - elicriso, fiori di rosmarino, mirto... - accompagnati da un letto di muschio morbido. Via via i profumi si fanno più dolci: caramella di viola, lampone maturo, rosa appassita e buccia di arancia candita si uniscono alla vaniglia, al cardamomo e ad un accenno di liquirizia. Tanta armoniosa complessità si traduce in una bocca docile: il sorso scorre bene, è saporito, dall'acidità viva e dal tannino diffuso, soprattutto laterale, che ripropone al gusto tutta la parte di frutta croccante e di spezie dolci. Un vino affatto banale, ma molto piacevole e semplice da apprezzare, tipico del vitigno che da pochi lustri è tornato ad essere valorizzato nella sua terra di diffusione. Il Ruché ha origini poco chiare, ma appartiene alle colline astigiane: dimenticato e poi rivalutato a partire dagli anni '70, nel 1987 ottiene la sua Doc e da allora è sempre più apprezzato e conosciuto. Anche Bersano ha fatto la sua parte, comprando nel 2004 un'ultima tenuta aziendale - Cascina San Pietro Realto - e piantando circa 32 ettari di vigneto a Ruché, appunto, e Grignolino. I terreni sono limosi e argillosi, l'esposizione è a sud e sud-ovest e l'altezza è intorno ai 350 metri s.l.m.: contesto particolarmente vocato per i due vitigni.
(ns)
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