Il Bibbianaccio 2019, emulo della ricetta del Ricasoli, è un blend di Sangiovese, Colorino, Trebbiano e Malvasia, maturato per 12 mesi in tonneau e per altri 12 in legno grande e rappresenta l’interpretazione “supertuscan style” della cantina di Castellina in Chianti. Possiede profumi di frutti rossi maturi, con note di sottobosco e toni balsamici e speziati a rifinitura. Al palato è succoso e generoso, sviluppandosi compatto e terminando in un finale serrato e dai ritorni fruttati e speziati. La Tenuta di Bibbiano, oggi 30 ettari vitati a biologico per una produzione di 140.000 bottiglie, vede il suo consolidamento e l’inizio del suo percorso viticolo più definito tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento. Si trattava di un’epoca pionieristica per l’areale del Chianti Classico e lo era soprattutto se guardiamo a quegli anni dal punto di vista della qualità e di un preciso progetto enologico. Bibbiano però impostò il proprio, cercando entrambi gli obbiettivi, costruendosi uno stile enologico coerente, tuttora ben leggibile. Merito dell’impronta inconfondibile di Giulio Gambelli, ma anche del mantenimento di una precisa cifra stilistica nel solco della continuità che ne ha percorso l’intera storia. Attualmente, a guidare la la cantina c’è Tommaso Marrocchesi, che ha rispettato l’approccio aziendale del passato, introducendo solo opportune varianti produttive, di marketing e commerciali.
(fp)
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