Il Timorasso 2021 di Borgogno possiede profumi che rimandano a note idrocarburiche, di miele e di pietra focaia ad accompagnare una base fruttato e dai tocchi floreali. In bocca il sorso è morbido, ma anche sapido e continuo, dallo sviluppo fragrante e dalla chiusura intensa. Che il Piemonte sia areale soprattutto rossista è un fatto piuttosto incontrovertibile. Che vi si producano bianchi significativi è altrettanto vero, ma, probabilmente, sul versante bianchista la sfida più avvincente è quella che ha per protagonista il Timorasso, vitigno di antica coltivazione caratterizzato anche da una non secondaria longevità. Una sfida pienamente accettata da Borgogno che rappresenta uno dei marchi storici della denominazione del Barolo: cantina fondata nel 1761 e capace di segnare decisamente questo areale di prestigio. Oggi Borgogno conta su oltre 40 ettari a vigneto per una produzione di 250.000 bottiglie ed ha certamente tratto giovamento dal suo passaggio di proprietà, datato 2008, alla famiglia Farinetti (Eataly, Fico, etc.) che guida la cantina attraverso il figlio di Oscar, Andrea, senza intaccare l’impianto stilistico di stampo tradizionale dell’azienda con sede a Barolo. E i cambiamenti produttivi, che pure ci sono stati, dal ritorno alla fermentazione in cemento alla certificazione biologica, solo per fare due esempi, hanno peraltro nel complesso amplificato la cifra stilistica aziendale.
(fp)
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