“I terreni che costituiscono questo podere sono [...] di terreno sciolto, galestroso e leggero e perciò sterile per la produzione dei cereali ma che ha una particolare attitudine per la produzione delle viti e segnatamente per la prelibata qualità del vino”. È quanto riporta il certificato di perizia del 1878 di quello che all’epoca si chiamava Podere di Santa Caterina, diventato oggi Boschetto Campacci, azienda di Castelnuovo Berardenga nel Chianti Classico, restituita all’antico splendore da Luigi Frascino, imprenditore campano della finanza che ha deciso nel 2016 di investire su una tenuta abbandonata. Al suo fianco, Riccardo Cotarella, il n. 1 degli enologi italiani, a cui ha affidato non solo la guida della cantina, ma soprattutto quella del vigneto: 22 ettari in tutto, tra vecchie viti e nuovi impianti. Da qui inizia l’avventura nel mondo produttivo di Luigi Frascino, ed i primi frutti di questa sinergia - risultato dell’interazione tra il Sangiovese ed i terreni ricchi e generosi di Boschetto Campacci - è il Chianti Classico Riserva “Ruello” 2019, prodotto dalle uve delle vecchie viti di Sangiovese di questo vigneto di 1,8 ettari, su un suolo di galestro ed argilliti a 380 metri sul livello del mare. Al naso, sentori di frutti rossi maturi, terra e grafite in bocca è avvolgente e orizzontale, il sorso è agile e sostenuto da un’importante spalla acida, con il finale sulle note agrumate.
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