Brancaia è nata nel 1981 dalla follia di Brigitte e Bruno Widmer, che in vacanza nel 1980 si innamorano dell’omonimo colle a Castellina in Chianti, illuminato dal sole e circondato dalla nebbia. È circondata dai boschi, esattamente come l’altra parte della proprietà chiantigiana, in località Poppi a Radda in Chianti, che si aggiunge nel 1989: viene facile fin da subito coltivare tutto in biologico. Una decina di anni dopo, nel 1998, si aggiunge il terzo lato del triangolo: a sud di Grosseto, a pochi chilometri dal Parco Regionale della Maremma, arrivano altri 40 ettari di vigna. In tutto sono 80 ettari di filari, attorniati però da oltre 200 ettari di terreni coperti per lo più da boschi. Oggi li gestisce Barbara Widmer, figlia di Brigitte e Bruno, che dopo gli studi in architettura si è tuffata nell’enologia, per dedicarsi anima e corpo all’azienda costruita dai genitori; azienda che, nel frattempo, ha collezionato riconoscimenti nazionali ed esteri, addirittura fin dal 1986 con il Chianti Classico 1983. Le etichette sono riconoscibilissime: tutte dalla forma quadrata e dai colori saturi, senza eccezioni. Il Chianti Classico 2023 proviene da entrambe le proprietà chiantigiane e matura in acciaio e per 1/3 in cemento: tipicamente crudo e polposo, profuma nettamente di ciliegia, melograno e fiori rossi con una leggera nota di wasabi; in bocca è succoso e sapido, leggermente piccante, magro e agilissimo.
(ns)
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