A Rosora, uno degli areali più significativi della denominazione del Verdicchio dei Castelli di Jesi, dal 1970 la famiglia Cavallaro produce vini - dapprima solo per l’autoconsumo ma poi capace di diventare una vera e propria attività - ottenuti dai vigneti posti sulla collina di Croce del Moro (che dava il nome, dal 1984, a questa realtà vitivinicola, prima del proprio riassetto societario che ha portato alla costituzione dell’attuale “Bruno Cavallaro Winery”). Un percorso enoico iniziato da Giuseppe Cavallaro, passando per il figlio Bruno e oggi incarnato dai nipoti Giorgio e Federico, che gestiscono la cantina contando sui consigli di Leopardo “Leo” Felici, enologo considerato a queste latitudini decisamente un talento. Gli ettari a vigneto sono una decina e la produzione complessiva in termini di bottiglie tocca le 55.000 bottiglie annue. Le etichette aziendali, evidentemente, privilegiano i vini del territorio, con i Verdicchio dei Castelli di Jesi “Cavallaro”, “Moro della Genga” e “Giuseppe Cavallaro”, a recitare il ruolo di protagonisti, a cui si affianca il Lacrima di Morro d’Alba “Ginevra Cavallaro”. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Moro della Genga 2024 profuma di frutta a polpa bianca con tocchi di anice ed erbe aromatiche. In bocca il sorso è saporito, continuo e di agile bevibilità, terminando in un finale ben proporzionato e croccante, dai ritorni fruttati.
(fp)
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