Il Basilica del Cortaccio effettua la fermentazione malolattica in barrique, dove prosegue la sua maturazione per 18 mesi, affinandosi ulteriormente in cemento per un anno prima dell’imbottigliamento. La versione 2019 propone al naso un rigoglioso fruttato, dai toni speziati e tostati a rifinitura. In bocca, il sorso coniuga dolcezza del frutto ad una solida concentrazione, che trovano un prezioso alleato anche nel generoso sostegno del rovere, che lo accompagna nel suo sviluppo fino ad un finale dai cenni balsamici. Si tratta di un Cabernet Sauvignon in purezza che rimanda ai fasti di una delle varietà bordolesi più significative, “trapiantate” con successo nel cuore della Toscana e protagoniste del fenomeno dei “Supertuscan”. Siamo, infatti, a Panzano in Chianti, Unità Geografica Aggiuntiva della denominazione del Chianti Classico, che certo non ha bisogno di presentazioni. L'azienda è una realtà storica dell'areale, che può contare su 30 ettari a vigneto, la stragrande maggioranza dei quali coltivati a Sangiovese, nella cosiddetta “Conca d'Oro”. Cafaggio è stata, specialmente nella fase di rinascita del vino toscano a metà degli anni Ottanta, un punto di riferimento conclamato, grazie alla famiglia Farkas. Dal 2005 al 2015 Villa Cafaggio è stata controllata dal Gruppo La-Vis, e, dal 2016, è gestita da ISA Spa (Istituto Atesino di Sviluppo), holding di partecipazioni con sede a Trento.
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