Cascina Castlèt coltiva 31 ettari di vigna a Costigliole d’Asti, allevando le varietà locali Barbera, Moscato, Uvalino, ma anche Cabernet Sauvignon e Chardonnay. Gli affinamenti sono affidati a botti dal taglio tradizionale di 34 ettolitri ma non mancano anche barrique e tonneau, in due diverse cantine: la prima che rappresenta la continuità e la seconda la modernità. Oggetto del nostro assaggio il Monferrato Uceline, ottenuto da Uvalino, varietà locale di antica coltivazione e particolarmente ricca di resveratrolo. Il suo nome rimanda al fatto che, essendo di maturazione molto tardiva, era l’ultima uva ad essere raccolta, restando nella dieta anche degli uccelli migratori, che passavano da queste terre per raggiungere i luoghi più caldi per svernare. Si tratta di un vitigno locale quasi scomparso, che Cascina Castlet ha reintrodotto con pazienza e grazie al lavoro dell’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti con l’annata 2006. Dopo la raccolta, che arriva di norma a fine ottobre, le uve sono poste in “fruttaio” per l’appassimento. Dopo un paio di anni in tonneau, le bottiglie restano un altro anno in cantina, prima della commercializzazione. La versione 2012 si presenta di un bel rosso porpora, mentre gli aromi sono ampi e ricordano la frutta matura e le spezie dolci. In bocca, il vino attacca morbido e caldo, ma non è privo di spina acida che rende il sorso vitale e profondo.
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