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LA GRIFFE

Castello d’Albola Dop Chianti Classico Riserva

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2009
Uvaggio: Sangiovese, Canaiolo
Bottiglie prodotte: 100.000
Prezzo allo scaffale: € 20,00 - 22,00
Proprietà: Zonin Vineyards
Enologo: Alessandro Gallo

Appartenente al Gruppo Zonin, che vanta tenute in molti territori del vino italiano, Castello d’Albola spicca all’interno del nutrito portafoglio di famiglia per qualità e coerenza stilistica. Sbagliato non considerare questa Tenuta nella sua individualità, dunque. A nostro avviso da questa cantina, non a caso situata in una delle zone più vocate di tutta la denominazione di appartenenza, escono vini di grande fascino, in sintonia con i suoli, i climi e i paradigmi del terroir. Colonne portanti che ci spingono a considerare questa realtà produttiva come un’entità a sé stante, meritevole di essere inserita tra le nostre Griffe, ovvero la sezione che cataloga le migliori realtà italiane e internazionali. La storia di Albola parte da lontano: appartenuta alla nobile famiglia degli Acciaioli poi dei Samminiati, dei Pazzi e dei Ginori Conti, è stata acquistata dagli Zonin nel 1979. A questa famiglia si deve il restyling dell’azienda, dalle vigne ai casolari, dalla stupenda villa padronale alla costruzione della nuova cantina. La parte agricola del progetto ci consegna oggi una moderna fattoria, estesa per qualcosa come 900 ettari e dimorata a vigneto per 150, senza dimenticare le 4000 piante di olivo, a disegnare il tipico paesaggio toscano. Filari che circondano il borgo, da quelli storici di Selvole, Capaccia, Madonnino, Ellere, Marangole, Mondeggi, Sant’Ilario e Acciaiolo, tra i 350 metri e i 550 metri, al Solatio, dall’eccezionale pendenza e altitudine (fino a 580 metri). Viti che poggiano su suoli variabili, incentrati sui classici alberese e galestro. Il vitigno principe, manco a dirlo, è il Sangiovese, anche se non mancano altre varietà arrivate in zona più di recente. Il Chianti Classico Riserva 2009 proviene comunque da sole uve tradizionali, affina in barrique per una piccola parte e per il 90% in botti tradizionali di rovere di Slavonia, prima di sostare ancora un anno in bottiglia. Ha naso fine, roccioso, ricco di suggestioni floreali e delicatamente fruttate. La bocca è tesa, saporita e di ottima progressione gustativa. A dar ragione, come dire, ad Emanule Repetti che, nel Dizionario fisico geografico del Granducato di Toscana del 1841, sottolinea come “chiamasi propriamente Albola una piaggia accreditata per i suoi vigneti, dai quali si ottengono forse i migliori vini del Chianti”.

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