Il Castello di Paneretta nacque dopo la battaglia di Montaperti del 1260: una tenuta grande, che conta su oltre 300 ettari di terreno per lo più boschivo, da cui sono stati ricavati 23 ettari di vigna coltivata a Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Trebbiano e Malvasia. Ci troviamo fra Poggibonsi e San Donato, nel centro della denominazione. Qui al castello le vigne venivano coltivate già nel 1596, ma lo stesso maniero divenne centro artistico e letterario durante il Medioevo, lasciando preziose testimonianze di cui si sono prese cura le diverse famiglie che nei secoli vi hanno abitato: i Vettori, primi proprietari, i coniugi Capponi, gli Strozzi e nel 1984 la famiglia Albisetti. Gli stessi vigneti sono il risultato di selezioni interne tramandate fra le generazioni: vitigni ormai decisamente “locali”, che risiedono su terreni ricchi di Galestro ed Alberese, ad un’altitudine che tocca i 400 metri di altezza; inverni miti, ventilazione costante e poca pioggia mettono le vigne ad agio, anche se la crisi climatica non fa sconti nemmeno a queste colline dal clima continentale. Tradizionali le etichette, che comprendono un Vin Santo e un Canaiolo in purezza. La Riserva 2020 è sia carnosa che fresca: vivace nei profumi di susine e ciliegia, fiori rossi e tocchi ematici, in bocca ha una dose decisa acidità e astringenza, bilanciate dalla polpa dolce di frutta rossa e dalle note balsamiche di macchia mediterranea e spezie.
(ns)
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