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CASTELLO DI FONTERUTOLI: STORIA & ATTUALITA. LA VOCAZIONE ALLA QUALITA' NELLA RICERCA DELL'INNOVAZIONE CONTINUA

Un’azienda vitivinicola complessa, considerata già oggi una tra le più importanti del Chianti Classico e tuttavia sempre proiettata in avanti per la sua vocazione alla qualità e per le straordinarie caratteristiche dei suoi vigneti. La personalità dei vini di Fonterutoli si è perfezionata negli anni grazie ad una ricerca e ad un’innovazione continue: una scelta imprenditoriale coerente con la cultura, la storia e il patrimonio di esperienza tecnica dell’azienda.

Fonterutoli, già conosciuto in epoca etrusca e successivamente in epoca romana come punto di sosta e ristoro per chi viaggiava tra Firenze e Siena, è situato a 5 km a sud di Castellina in Chianti (Siena), sulle colline che si affacciano sulla Val d’Elsa. Qui sono stati firmati all’inizio del XIII sec. i trattati di pace che definirono la storica assegnazione del Chianti al territorio della Repubblica Fiorentina e che portarono all’istituzione del Gallo Nero ad emblema della zona.

Fonterutoli - di proprietà della famiglia Mazzei fin dal 1435 - conserva ancora oggi il suo aspetto originario di tranquillo borgo di campagna, composto agli inizi da poche case, dalla chiesa di San Miniato e dal castello fortificato che più tardi ha dato origine alla villa. La popolazione locale è costituita in massima parte da operai agricoli e artigiani e un’osteria serve cucina tipicamente toscana.

Per queste sue caratteristiche, Fonterutoli rappresenta un punto partenza ideale per itinerari turistico-culturali nel Chianti più autentico. L’azienda copre una superficie complessiva di 450 ettari articolata in quattro zone di produzione: Fonterutoli, Siepi, Badiola e Belvedere, poste tra i 230 e i 500 metri sul livello del mare. Questa articolazione dei vigneti con caratteristiche pedo-climatiche diverse ma eccezionali, rendono quella di Fonterutoli un’azienda unica, capace di esprimere in ogni vino una perfetta combinazione di eleganza e potenza. La struttura del terreno nasce dal disfacimento di rocce di alberese e di arenaria ed è ricchissima di scheletro sassoso tanto che quello di Fonterutoli viene spesso chiamato “il vino dei sassi”: per questa ragione - oltre che per una precisa scelta di qualità - la produzione di vino per ettaro è estremamente limitata.

I vigneti si sviluppano su 62 ettari complessivi, con una densità di vitigni che è stata progressivamente portata a oltre 6.000 unità per ettaro, utilizzando una selezione massale di Sangiovese di Fonterutoli e una selezione clonale di Sangiovese di Toscana oltre ad alcuni cloni di Cabernet Sauvignon e Merlot. Tutte le principali operazioni colturali - potatura, legatura, sfogliatura e diradamento dei grappoli - vengono eseguite manualmente. Anche la vendemmia è fatta a mano, in tempi diversi per ogni appezzamento perché sia garantito un grado di maturazione ottimale delle uve. Le uve provenienti dai diversi vigneti vengono vinificate separatamente a temperatura controllata in piccoli vasi di acciaio, con tempi di macerazione di circa 20 giorni e la maturazione dei vini - fatta anch’esso separatamente - avviene in piccoli fusti di rovere, in gran parte nuovi, posti in antiche cantine che si trovano all’interno del borgo.

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