La Valcalepio è una delle valli della fascia collinare pedemontana fra i laghi di Como e Iseo, in provincia di Bergamo. La Doc omonima, nota per il Moscato di Candia e i rossi di taglio bordolese, ha solo una Menzione Geografica Aggiuntiva (MGA): il “Colle Calvario”, che esprime soltanto questo opulento rosso di Castello di Grumello. Il cru Colle Calvario - vino di riferimento per la denominazione - nasce da viti di 50 anni di un vigneto di un solo ettaro, il più alto dell’azienda (tra 300 e 350 m s.l.m). Il Cabernet Sauvignon, che qui trova le migliori condizioni per la maturazione, e il Merlot sono presenti già nella vigna nelle percentuali del blend (60% e 40%), ma vengono vinificati separatamente e assemblati solo dopo un anno di barrique. Intenso nel color rubino e al naso con note di frutta rossa matura, mirtilli, spezie e cacao, al sorso è strutturato e vellutato con una bella acidità che promette lunga vita. A Castello di Grumello non resistono alle esperienze figlie dell’attenzione viticola - ad esempio il risanamento dei vecchi ceppi, la regimazione delle acque, l’inclusione delle varietà Piwi, impegno concreto per la sostenibilità - e alla ricerca del meglio, anche per esprimere vini nuovi, come il metodo classico Extra Brut, 36 sui lieviti, di prossima uscita; è composto da Pinot Nero (20%) e Chardonnay (80%) siti a 500 metri di altezza, nella vicina Val Pontida: chiusa, stretta e fredda.
(Clementina Palese)
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