Un monastero nell’agro di Salice Salentino della fine del ‘400 comincia la storia di Castello Monaci. Nel 1865, i francesi Perry Graniger, acquistarono l’edificio, impiantando dieci ettari di vigneto e costruendo una prima cantina. Ai primi del ‘900, la proprietà passò ad Antonio Provenzano, che la chiamò Castello Monaci, ricordando i suoi primi inquilini e, soprattutto, continuò ad impiantare viti. Nel 1970, Maria Provenzano e il marito Enzo Memmo avviarono definitivamente l'attività vitienologica e, da pionieri, adibirono un certo numero di camere della tenuta per il turismo del vino. Oggi Castello Monaci, che è ancora gestito dalla famiglia Memmo insieme alla famiglia Seracca Guerrieri, appartiene al Gruppo Italiano Vini, e produce 1.800.000 bottiglie all’anno dai 150 ettari a vigneto, all’insegna dello “stile pugliese” di fare vino. Il Passito Moscatello Selvatico 2016, ottenuto dall'omonimo vitigno appartenente alla famiglia dei moscati, sottolinea che la Puglia potrebbe essere una buona zona anche per la produzione di vini del genere, oltre che per i suoi rossi generosi. Prodotto con uve raccolte in surmaturazione, si presenta di un bel colore giallo paglierino carico con riflessi dorati. Al naso è sia floreale che fruttato, rifinito da tocchi speziati ed agrumati e toni caramellati. In bocca attacca morbido per poi proseguire denso e continuo fino ad un finale lungo e avvolgente.
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