Ottenuto da vigneti posti ad un’altitudine tra i 900 e i 1.000 metri s.l.m., sulle pendici delle Madonie, il Catarratto Shiarà 2019, affinato 6 mesi sui propri lieviti, possiede profumi di frutti e fiori bianchi, con qualche lampo di pietra focaia. In bocca, il sorso è continuo e ben profilato, dagli accenti sapidi e dalla tendenziale fragranza, terminando in un finale intenso, ancora su toni fruttati e floreali. Fondata nel 1961 come cooperativa, oggi la cantina Castellucci Miano è composta da 125 soci. La filosofia di base, che ha guidato la famiglia Piazza Barone insieme a Piero Buffa e Tonino Guzzo nella creazione di questa realtà siciliana, poggia su un patrimonio a vigneto, 80 ettari di estensione, posto fra i 500 ai 1.050 metri sul livello del mare, nelle contrade di Castelluzzi, Rovittello, Miano, Sprella, Contrasto, Cifiliana, Acqua del corvo e Sciarazzi nell’agro di Valledolmo. Piccoli appezzamenti, generalmente estesi meno di un ettaro, dove l’età media dei ceppi è di 30/50 anni, che convivono con altre colture, come alberi da frutta e ulivi a completare un mosaico di articolata biodiversità. A tutto questo, va poi aggiunto il recupero di vecchi vigneti ad alberello, che rappresentano un patrimonio viticolo autoctono unico. Accanto a questa operazione di conservazione e valorizzazione, un’altrettanta e meritoria attenzione all’ambiente, espressa in una viticoltura a biologico.
(fp)
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