C’è la mappa delle contrade, aspettando la zonazione

Il Consorzio Tutela Vini Etna ha recentemente messo a punto la mappa delle Contrade dell’Etna, che cingono l’area vitivinicola (1.300 ettari) ai piedi del vulcano (ad altezze variabili tra i 400 e i 1.000 metri sul livello del mare), ridefinendone i confini grazie alle moderne tecnologie di geolocalizzazione. Il disciplinare di produzione della Doc Etna, come è noto, già riconosceva, a partire dal 2011, la presenza delle Contrade, legalmente equiparate a Unità Geografiche Aggiuntive (Uga). L’aggiornamento dei confini ha portato all’individuazione di 9 nuove contrade che porta il loro numero complessivo a 142 Contrade: 25 a Randazzo, 41 a Castiglione di Sicilia, 10 a Linguaglossa, 13 a Piedimonte Etneo, 8 a Milo, 4 a Santa Venerina, 20 a Zafferana Etnea, 9 a Trecastagni, 6 a Viagrande, 1 a Santa Maria di Licodia, 5 a Biancavilla. Si tratta di un primo passo per conoscere meglio un terroir particolare per variabilità di suoli, altitudini e microclimi. L’altro e definitivo sarà la zonazione, a cui il Consorzio sta lavorando con l’Università di Catania e di Milano-Bicocca. In somma, sulle pendici dell’Etna si sta svolgendo un serio lavoro che ben si accoppia con un successo, specie nel recente passato, davvero significativo per i vini del vulcano. Una tendenza che abbiamo già segnalato, evidentemente, nelle nostre passate monografie (2018-2019-2020-2021-2022), con molti vini che avrebbero meritato di stare in questa ultima monografia etnea e che prenderemo in esame, fra gli altri, nella nostra rubrica settimanale I Vini di WineNews, come quelli delle aziende Tenute Mannino, Duca di Salaparuta, Terrazze dell'Etna, Tenute dei Ciclopi, Barone di Villagrande, Pietro Caciorgna, Tenuta Bastonaca e Serafica, solo per fare alcuni esempi.

(fp)