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CHE SAPORE HA IL VINO DEL FUTURO? QUELLO DEL SAGRANTINO FIRMATO ARNALDO CAPRAI, PRODOTTO IN UN VIGNETO IN CUI VENGONO SIMULATI SULLE VITI GLI EFFETTI DEL CLIMA CHE VERRA’ TRA 50 ANNI. IN ANTEPRIMA MONDIALE A VINITALY (VERONA, DAL 2 AL 6 APRILE)

Quali profumi e quale sapore avrà il vino del futuro? Chi sogna di compiere un fantascientifico viaggio gusto-olfattivo in avanti nel tempo adesso può farlo: basta assaggiare il Sagrantino prodotto dalla griffe umbra Caprai, in un vigneto a Montefalco in cui vengono simulati sulle viti gli effetti del clima che verrà tra 50 anni. Un esperimento unico al mondo, nato per scoprire e anticipare le caratteristiche della vendemmia del futuro, alterata rispetto a quella attuale dai cambiamenti climatici in atto: il primo vino prodotto nel vigneto sarà presentato, in anteprima mondiale, al Vinitaly, dal 2 al 6 aprile a Verona.

“Volevamo lavorare sugli effetti delle alterazioni climatiche tanto evocate da più parti - spiega Marco Caprai, che ha lanciato l’antico vitigno Sagrantino ai vertici dell’enologia nazionale - per vederne le principali implicazioni prima del loro verificarsi effettivo. E questa curiosità ha animato lo staff tecnico dell’azienda, guidato da Luigi Mariani, il più autorevole agro-meteorologo italiano, tanto da costituire un vero e proprio esperimento a cielo aperto. Abbiamo così predisposto un vigneto coltivato a Sagrantino, cercando di riprodurre le dinamiche più immediate causate da un surriscaldamento dell’ambiente su questa specie arborea. Da una parte, abbiamo coperto le pareti fogliari con teli per aumentare la temperatura sulle piante, interferendo al contempo con la fotosintesi, e dall’altra abbiamo posto accanto a questo vigneto una sorta di specchio di alluminio per aumentare l’irraggiamento solare”.

“I risultati ottenuti dalla vendemmia 2008 ci hanno già fornito dei dati su cui è possibile lavorare - continua Caprai - disegnando un primissimo quadro previsionale su quello che ci aspetterà nel prossimo futuro, se e quando questi mutamenti climatici interesseranno effettivamente anche il territorio di coltivazione del Sagrantino”.

Dopo anni di sperimentazione e ricerca scientifica su uno dei più importanti vitigni di antica coltivazione, dai molteplici approcci agronomici ai diversi sistemi di allevamento, fino ad arrivare al Sagrantino bianco, ultimo atto di una sorta di storia delle varie espressioni genetiche di questo vitigno, ecco dunque il momento di una vera e propria simulazione climatica, per comprendere il comportamento del vitigno Sagrantino rispetto alle possibili e radicali sollecitazioni ambientali.

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