Quando i trentini Stefano e Marina Girelli si sono innamorati del ragusano nel 2001, poco sapevano della storia che questo posto pieno di trapassi conteneva. L'acquisizione di Santa Tresa, quello stesso anno, e dell'azienda Cortese nel 2016, li ha portati a guadagnare prospettiva: scoprire tanta diversità in poco spazio, ha dato loro lo spunto per capire come far emergere nel vino le peculiarità delle due aziende. Hanno quindi iniziato a studiare le tecniche antiche e le tradizioni locali che hanno permeato un territorio vocato per secoli alla viticoltura; fino ad arrivare - ovviamente - ai Greci, che influenzarono profondamente l'area attorno a Vittoria. Sabuci è il nome della Contrada in cui sorge Cortese, e ad essa è quindi dedicato il classico Cerasuolo di Vittoria: un vino radicato al luogo in cui ha origine, sia per vitigni che per vinificazione. Il Nero d'Avola, infatti, fermenta in barrique aperte, mentre il Frappato in anfore di terracotta: entrambi poi macerano sulle bucce per circa 1 anno, prima di essere assemblati ed affinati in botti di legno e quindi imbottigliati. Viola e rosa, ciliegia e mora, melograno, pepe nero e bacche di ginepro: è chiara e dolce, ma anche scura e balsamica la versione 2021, che al palato scorre bene, trasportato da acidità fruttata e agrumata, e da sapidità rocciosa. Infine, resta il calore in fondo al sorso e un residuo materico e speziato sulle papille gustative.
(ns)
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