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CULTURA DEL TERRITORIO, INNOVAZIONE, RISORSE UMANE: ECCO LA FORMULA VINCENTE DI MARCO CAPRAI, LEADER DEL SAGRANTINO DI MONTEFALCO, PER LA CANTINA MADE IN ITALY DEL NUOVO MILLENNIO

Arnaldo Caprai
Marco Caprai

Cultura del territorio, innovazione, investimenti in risorse umane: ecco la formula vincente di Marco Caprai, griffe leader del Sagrantino di Montefalco, per la cantina made in Italy del nuovo millennio. “Per affrontare e vincere la difficile sfida della globalizzazione - spiega Marco Caprai, che negli ultimi anni è riuscito a portare il vitigno Sagrantino alla ribalta dei mercati internazionali - occorre che le aziende vinicole del nostro Paese diventino più competitive. Dobbiamo accresce il valore aggiunto dei nostri prodotti puntando sulla cultura del territorio, sulle peculiarità di ogni regione e sulla qualità, cercando di essere sempre al passo con i tempi”.

É infatti sull'innovazione che ha sempre puntato la Arnaldo Caprai per la commercializzazione e lo sviluppo delle proprie iniziative. Molto attenta alla comunicazione e alla tecnologia (nel 2000 la Arnaldo Caprai lancia il Nero Outsider, il primo vino in Italia ad essere venduto esclusivamente online) la cantina umbra ha presentato per la prima volta nell'ottobre scorso il Contemporare, un vino a cui é stato applicato un microchip nel tappo. “Anche questa volta siamo stati i primi in Italia ad adottare su un vino lo SmartCorq, - commenta Marco Caprai - un tappo progettato dalla Lab Id (azienda hi-tech di Bologna,ndr) dotato di un sistema RFID che consente futuristiche applicazioni, utili sia ai produttori che agli eno-appassionati. Grazie ad un transponder, una microscopica porzione di silicio di un millimetro quadrato - la dimensione di una capocchia di spillo - inglobato all'interno di un tappo di materiale sintetico, sarà possibile immagazzinare nella bottiglia una mole di dati specifici per ogni singola bottiglia: da quelli sulla vendemmia a quelli sul produttore, dai consigli per i giusti abbinamenti alle ricette e persino poesie o racconti”.

Altro elemento su cui scommettere per accrescere la competitività delle aziende del vino italiano sono, secondo Marco Caprai, le risorse umane. Per il produttore umbro è fondamentale aprire le porte dell'azienda a giovani preparati ed in gamba, disposti a viaggiare e a captare le nuove tendenze. “E' molto importante essere il più possibile aperti al nuovo - commenta Marco Caprai - Spesso noi italiani pecchiamo di provincialismo e non osservando cosa succede di nuovo nel mondo, perdiamo la grande chance di imparare dai nostri competitors. Per quanto riguarda le strategie di marketing, comunicazione e distribuzione del prodotto, siamo ancora indietro; dobbiamo aggiornare il sistema, combattere i nostri concorrenti con le armi sofisticate che loro stessi adottano. Abbiamo un prodotto straordinario e non possiamo permettere che vada perso per incompetenza e inadeguatezza dell'imprenditoria nazionale”.

Caprai esporta oggi il 25% della sua produzione in oltre 30 Paesi diversi, e da oltre 10 anni si impegna per la diffusione e affermazione del vitigno autoctono Sagrantino e del territorio di Montefalco, riconosciuto oggi come uno dei più importanti territori vitivinicoli nel mondo.

Alla cantina Arnaldo Caprai (www.arnaldocaprai.it) eletta “Cantina dell'anno 2006” dalla Guida dei Vini Gambero Rosso-Slow Food editore, è stato dedicato il capitolo di apertura del volume “Soft Economy” di Ermete Realacci e Antonio Cianciullo. Nel volume, dove sono raccolte venticinque storie di originalità imprenditoriale e vocazione al territorio, l’azienda umbra é menzionata come caso esemplare di impresa dell’eccellenza italiana che fa qualità nel rispetto della cultura e dell’ambiente in cui opera, per un made in Italy che non conosce ostacoli e che continua ad avere il vento in poppa, nonostante tutto.

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