Un universo variopinto. Tanti territori, vigne, uve che sembrano tasselli in grado di formare un grande mosaico. Una rappresentazione caleidoscopica di paesaggi e vini siciliani, che ha preso le mosse nel 2001 e che va da Corleone alle colline di Butera, da Alcamo alle pendici dell'Etna. Questo è Cusumano, 520 ettari a vigneto per una produzione media che si aggira sui 2.500.000 bottiglie, un brand che ha davvero bisogno di poche presentazioni, con uno stile moderno e market-oriented, capace però di non dimenticare le sue radici. Simbolo di questa sensibilità il Moscato dello Zucco, le cui radici storiche risalgono alla metà dell’800, quando fu Henri d’Orléans duca d’Aumale a volerlo produrre nei suoi vigneti tra Partinico e Terrasini. All’epoca era considerato uno dei migliori Moscati d’Italia e conobbe una diffusione significativa in gran parte d’Europa. Oggi lo ha fatto rinascere e lo "tutela" Cusumano. Moscato Bianco in purezza, conosce un deciso appassimento in cantina e, dopo la vinificazione, una parte di affinamento in carati di rovere. Vino solare, aromaticamente esplosivo, complesso, avvolgente e appagante, di interminabile fine bocca, rinnova la grande tradizione del Moscato siciliano. I profumi viaggiano sulle note di pesca, albicocca e mandarino candito. La bocca pastosa e allo stesso tempo scorrevole, ricorda chiari e ricchi cenni di miele e leggeri toni iodati.
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