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DA VINITALY UN MESSAGGIO IMPORTANTE PER IL MONDO DEL VINO: TRA I VALORI RICONOSCIUTI ALLA SUA FILIERA C’E’ ANCHE QUELLO DI FAVORIRE L’INTEGRAZIONE RAZZIALE. COSI’ IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI MAURIZIO SACCONI

Italia
Il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi

“È giusto riconoscere alla filiera del vino italiano di qualità un valore importante, quello di favorire l’integrazione degli stranieri in Italia. Un settore importante anche dal punto di vista occupazionale quello del vino, cresciuto nonostante la crisi (+1,9% nel 2010 sul 2009, ndr), che dà lavoro anche a tanti giovani: di 891.000 addetti in agricoltura, 210.000 sono impiegate nella vitivinicoltura, per un segmento che nel suo complesso di filiera occupa 1 milione e 200.000 lavoratori”. Parola del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, oggi a Vinitaly, rispondendo ad una domanda di WineNews. “Un riconoscimento importante - dice il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - al lavoro dei territori del vino, dove, come dimostra la nostra inchiesta condotta insieme a WineNews nei luoghi del vino di qualità in Italia, c’è una presenza di stranieri superiore alla media nazionale, e l’enologia prospera anche grazie al loro lavoro, in tutte le professioni, dalla vigna al management”. Da Montalcino a Montefalco, da Barbaresco a Menfi, da Valdobbiadene a Cormons, da Erbusco ad Alghero, secondo l’inchiesta, nei territori del vino più importanti d’Italia la presenza degli stranieri arriva spesso a costituire il 10% della popolazione totale (secondo i dati Istat più recenti, relativi al 1 gennaio 2011, sono presenti in Italia 4.563.000 stranieri, pari al 7,5% della popolazione totale). Molti arrivano dall’Europa dell’Est, una percentuale minore dal Maghreb, qualcuno dalla Cina, e tra i Paesi di provenienza spiccano Romania, Moldova, Albania, Marocco e Ghana. La maggior parte impiegata nel settore agricolo, nell’edilizia e nel commercio, ma anche nei servizi alla persona e non mancano piccole imprese edili o artigiane, locali ed esercizi pubblici (negozi, bar, alimentari, ristoranti, affittacamere). Ma la testimonianza di attenzione del Ministro del Lavoro al ruolo del vino e dell’agricoltura non si ferma al riconoscimento di un valore importante, e guarda anche al futuro: “daremo ancora più importanza al lavoro nel settore, nelle iniziative che abbiamo in progetto per promuovere la cultura della manualità, che in agricoltura è ricca e storica, perché è un modo di lavorare che responsabilizza le persone”. E poi c’è, chiaramente, l’aspetto della lotta al lavoro nero, che si sta combattendo anche con i voucher per i lavori occasionali, raccolte agricole e vendemmia in primis introdotti da qualche anno: 15 milioni quelli utilizzati dalle aziende del settore nel 2010.

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