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“DA VINO DELLA “NAJA”, A CALICE ITALIANO SCELTO PER IL PRIMO INSEDIAMENTO DEL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI BARACK OBAMA”: LE 55 VENDEMMIE (ED IL PERCORSO IMPRENDITORIALE) DI GIANNI ZONIN, PER IL PRESIDENTE DELL’AIS ROMA, FRANCO RICCI

Italia
Gianni Zonin

“Da vino della “naja”, l’etichetta veneta più diffusa tra i commilitoni nelle caserme del Nord Italia nel servizio di leva, a calice italiano scelto per il primo insediamento del presidente degli Stati Uniti Barack Obama”. Così Franco Ricci, alla guida dell’Associazione Italiana Sommelier di Roma, sintetizza la storia vinicola di Gianni Zonin, un percorso di crescita in 55 vendemmie celebrato a Roma nel “Gianni Zonin Day”, voluto dai Sommelier e dalla famiglia Zonin per il pioniere che ha costruito uno dei gruppi più importanti del vino italiano, con un fatturato consolidato, nel 2012, di 140 milioni di euro. Una realtà, quella di Casa Vinicola Zonin, che oggi conta tenute, oltre che in Veneto, anche in Toscana, Friuli, Oltrepò Pavese, Puglia, Sicilia, e la Virginia, negli Stati Uniti.
“Gianni Zonin è un genio, e sarà premiato da Bibenda il 14 novembre. Vogliamo bene a questo gruppo da 25 anni - ha detto il presidente dell’Ais Roma Franco Ricci - quando nessuno forse avrebbe scommesso su questo che era il vino della “naja”. Zonin è il viticoltore che ha saputo portare i suoi vini dal pret a porter all’alta moda. E nel contempo con la sua azienda ha fatto del bene a tutto il Paese, ed è oggi uno dei volti vincenti del made in Italy”.
Oggi i vini del gruppo Zonin sono distribuiti in 100 Paesi nel mondo. Il presidente, con radici a Gambellara nel cuore del Veneto, Gianni Zonin ha ricordato la storia di passione che lo ha spinto via via ad acquisire aziende vinicole, dai primi passi fuori dal Veneto con l’acquisizione nel 1970 di Tenuta Ca’ Bolani, oggi tra le cantine più importanti d’Italia, al “primo amore”, così ha definito Castello d’Albola, nel cuore del Chianti, fino alle soddisfazioni ottenute negli States con la proprietà di Barboursville Vineyards in Virginia. Zonin è Cavaliere del Lavoro, e da un decennio, alla guida dell’azienda, lo affianca la nuova generazione: i figli Domenico (anche presidente di Unione Italiana Vini), Francesco e Michele, tutti vicepresidenti di Casa Vinicola Zonin.
Alla domanda su un suo eventuale interesse per la carica di senatore a vita, Gianni Zonin ha risposto: “è il settore che da tempo sta aspettando un riconoscimento, ma servirebbe un Capo dello Stato fortemente appassionato di vino. Ma va bene così, il vino italiano al momento ha forti riconoscimenti all’estero, e la vendemmia quest’anno, grazie all’andamento climatico, ci regala un’annata da ricordare, soprattutto per i bianchi”.

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