Ottenuto nella omonima sottozona di Barolo, il Liste 2016 possiede un profilo stilistico modernista di buona estrazione e solido supporto dei legni di affinamento. Al naso ci sono i classici profumi del Nebbiolo invecchiato, frutti di bosco, liquirizia, tabacco e cacao. In bocca, il sorso è pieno e la trama tannica fitta a regalare al vino una dimensione morbida e accattivante in ingresso e a centro bocca e una più austera e serrata sul finale. L’attività della cantina inizia nel 1890 quando Giuseppe Borgogno, bisnonno degli attuali proprietari, iniziò a produrre le prime bottiglie. La proprietà passò poi al genero Giacomo Damilano. La quarta generazione, composta da Paolo, Guido e Mario Damilano è oggi alla guida della cantina, rinnovando stile e immagine della casa e spostando in avanti l’asse della qualità, con un apporto di modernità, rappresentato, soprattutto, dall’uso del legno piccolo in fase di affinamento. L’azienda può contare su un patrimonio viticolo di 53 ettari a vigneti, per una produzione che raggiunge le 350.000 bottiglie annue. E se certamente la parte da leone è giocata dal Barolo (l’azienda possiede parcelle di vigneto nei celeberrimi Cru Cannubi, Brunate, Cerequio e Liste, e il recente Raviole, oltre che a Barolo, Grinzane Cavour, Novello e Monforte d’Alba), anche il resto della gamma delle etichette aziendali possiede costanza qualitativa e stile ben definito.
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