Anche questa è una storia di famiglia, come tante nella Langa del vino, come tante nel tessuto imprenditoriale italiano. In questo caso l’azienda è della famiglia Demarie, nata nel 1957 nel Roero grazie al fondatore Bartolomeo e costruita insieme al figlio Giovanni. Oggi a gestirla ci sono i figli Aldo e Paolo, che già si preparano ad accogliere i più giovani Matteo e Carlo. Nel Roero è iniziato tutto, ma gradualmente l’azienda si è espansa anche nel Barbaresco a Neive e nel Barolo a La Morra. In totale una trentina di ettari per una produzione media di 200.000 bottiglie all’anno. La conduzione è integrata, ma una parte è certificata biologica dal 2020, lungo un percorso di consapevolezza ambientale che ha portato anche ad una cantina certificata A+, grazie ad accorgimenti energetici come l’uso di un impianto fotovoltaico, una caldaia a biomassa e un impianto di fitodepurazione per le acque di scarico. In campagna coltivano vigne, ovviamente, ma anche noccioli: il Nebbiolo la fa da padrone, accompagnato da Arneis, Dolcetto, Barbera e Moscato. Il Barolo di Demarie viene vinificato tradizionalmente, con lunghe macerazioni sulle bucce e una maturazione in legno per almeno 18 mesi. La versione 2020 profuma di confettura di prugna e note terrose; il sorso - decisamente balsamico, con lievi note speziate e di fiori appassiti - ha un tannino ancora irruento, ma l’apporto sapido e acido è buono, saporito e vivace.
(ns)
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