Magnate del petrolio che ha concentrato la sua diversificazione di prodotto concentrandola anche sul mondo del vino - con ingenti investimenti in Argentina, Uruguay, Francia e, da ultimo, in Italia - Alejandro Bulgheroni, tra i 1.000 uomini più ricchi del mondo secondo Forbes, ha costruito in Toscana, compiendo un percorso comune ad altri uomini d’affari di risonanza internazionale, un vero e proprio impero enoico, con roccaforti nelle migliori denominazioni regionali. Dal Chianti Classico a Montalcino, passando per Bolgheri, il petroliere argentino ha messo insieme oltre 300 ettari a vigneto, divisi tra le aziende Dievole, Poggio Landi, Podere Brizio, Tenuta le Colonne e Tenuta Meraviglia. Un mosaico produttivo all’insegna dell’eccellenza enoica toscana, dove un ruolo di traino spetta senz’altro alle etichette chiantigiane concepite a Dievole, che è, peraltro, il primo progetto realizzato in Toscana (2012) dal Gruppo Alejandro Bulgheroni Family Vineyards, oggi ben consolidato su 152 ettari a vigneto in biologico, per una produzione complessiva di 434.000 bottiglie. Il Chianti Classico Novecento Riserva 2021, che fermenta in cemento e matura in legno grande per 18 mesi, profuma di frutta rossa matura, erbe di campo e spezie. In bocca il sorso è tendenzialmente sapido, dal tannino ben accentato e dallo sviluppo continuo e articolato, terminando in un finale persistente su ritorni ancora fruttati.
(fp)
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