Dievole ha rappresentato, tra la fine degli anni Ottanta e il Nuovo Millennio, una delle aziende più significative del Gallo Nero. Poi la cantina ha avuto un declino, che l’arrivo, nel 2012, del gruppo Alejandro Bulgheroni Family Vineyards ha trasformato in una rinascita. Oggi, l’azienda con sede a Vagliagli - la cui rilevanza viticola è conclamata già nel 1924 nell’atto costitutivo del Consorzio per la Difesa del Vino Tipico del Chianti e della sua Marca d’Origine, ed è tra le odierne Unità Geografiche Aggiuntive del Chianti Classico – conta su 80 ettari a vigneto per una produzione complessiva di 350.000 bottiglie. Ricollocando i suoi vini al top, puntando sul biologico nei vigneti, sul cemento e il legno grande in cantina e, soprattutto, su un progetto di zonazione aziendale che ha dato vita ad un terzetto di Chianti Classico Cru - Petrignano, Casanova e Catignano - davvero intrigante. Il Chianti Classico Petrignano, oggetto del nostro assaggio, è ottenuto dall’omonimo Cru, impiantato nel 2014, che si trova nella collina aziendale che guarda la Val d’Arbia, dove i suoi versanti incrociano i terreni calcarei del monte Morello e i sedimenti del Macigno del Chianti. La versione 2020, maturata in rovere grande per 12 mesi, possiede aromi di melograno e viole, con tocchi silvestri e speziati. In bocca, il sorso è succoso, agile, fragrante e articolato, di quelli che ne richiedono subito un altro.
(fp)
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