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CONSUMI

Dolci di Carnevale, spesi in Italia 200 milioni di euro in frappe, struffoli & co.

Coldiretti: due famiglie su tre (68%) non hanno rinunciato alle specialità tipiche regionali, acquistate in pasticceria o preparate a casa 
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Oltre a maschere e coriandoli, i dolci sono simboli del Carnevale 

Oltre due famiglie su tre (68%) non hanno rinunciano alle squisitezze del Carnevale, dividendosi quasi equamente tra quanti li hanno acquistati in forni e pasticcerie (33%) e quanti hanno preferito, invece, il fai da te casalingo (35%), per risparmiare qualcosa, ma anche per recuperare le ricette della tradizione regionale: emerge da un’indagine Coldiretti.
L’inflazione ha pesato sulle tavole del Carnevale, con gli ultimi dati (gennaio 2023) che vedono aumenti del 21% dei prezzi di farina e uova sullo stesso periodo del 2022, ma il burro sale del 35% e lo zucchero addirittura del 54%, secondo l’analisi Coldiretti (su dati Istat). Il risultato è che gli italiani hanno speso quest’anno circa 200 milioni di euro per assicurarsi struffoli, frappe e arancini, per un totale di oltre 12 milioni di chili di dolci.
Dagli zuccherini in Toscana alla cicerchiata in Abruzzo, ma anche aciuleddi in Sardegna, crema fritta in Veneto, sfrappole in Emilia Romagna, bugie in Liguria, taralli in Basilicata, sanguinaccio in Campania, crostoli in Friuli, frappe e cecamariti nel Lazio, pignolata in bianco e nero in Sicilia e grostoli in Trentino, tortelli in Lombardia o scroccafusi nelle Marche: sono solo alcune delle specialità gastronomiche censite a livello regionale che gli italiani hanno riscoperto nei giorni di Carnevale.
Con i prezzi che oscillano tra i 20 ai 40 euro al chilo per l’acquisto al forno o in pasticceria, non manca dunque chi si è dedicato alla preparazione casalinga per risparmiare, ma anche per il piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici. La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele. Il fatto che una porzione di 50 grammi di frappe contenga 235 chilocalorie significa che un consumo moderato non ha avuto effetti drammatici sulla dieta e sulla salute, anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i più piccoli può avere effetti negativi sull’umore.

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