Affinato sulle fecce per 8 mesi, parte in barrique di secondo passaggio e parte in cemento, lo Chardonnay in purezza Chiarandà, uscito per la prima volta con l’annata 1992, è un bianco che strizza l’occhio allo stile francese in fatto di produzione bianchista. La versione 2016 possiede un bagaglio aromatico ricco e sfaccettato che si muove tra profumi di pesca matura, fiori di ginestra, tocchi di nocciola, spezie e burro. In bocca, il sorso è morbido, denso e intenso, con rimandi tendenzialmente sapidi e finale persistente, che torna su tonalità fruttate e speziate. Dall’areale del Cerasuolo di Vittoria all’Etna, da Marsala e Contessa Entellina a Pantelleria, l’articolato mosaico enoico di Donnafugata con sede a Marsala, praticamente, abbraccia i migliori terroir dell’isola, interpretando con etichette generose e raffinate la variopinta tavolozza dei colori dei vini siciliani. Oggi l’azienda, guidata da Antonio e José Rallo, conta su 405 ettari a vigneto per una produzione di 2.500.000 bottiglie e gode di un prestigio interno quanto internazionale solido e riconosciuto. Un percorso virtuoso e di grande respiro avviato dal padre Giacomo Rallo, purtroppo da poco scomparso, lungimirante imprenditore del vino, pioniere sotto molti aspetti, che ha saputo indicare una strada nuova a tutta l’enologia e la viticoltura siciliana, conciliando tradizione e innovazione, rispetto per la terra e valori etici.
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