Dopo il guru americano Robert Parker, il più potente critico enologico del mondo, che lo messo al vertice dell’enologia d’Italia, anche la più importante ed autorevole rivista e guida francese “Revue du vin de France” incorona il Sagrantino di Montefalco di Caprai tra i migliori vini del mondo, in compagnia di altri 18 vignaioli, da sempre grandi nomi della nostra enologia: da Gaja ad Antinori, da Ca’ del Bosco al Castello di Fonterutoli, dall’Ornellaia a Planeta, da Voerzio a Romano dal Forno, alla Tenuta San Guido (Sassicaia).
Così anche “La Revue du Vin de France” scopre che i grandi vini italiani, tra cui il Sagrantino di Montefalco, sono ormai dei fortissimi competitors sui mercati mondiali dei loro “cru” più prestigiosi, e sull’azienda Arnaldo Caprai Val di Maggio afferma che è “l’azienda che ha condotto all’exploit il Sagrantino ed ha portato al successo il territorio di Montefalco”.
La più autorevole rivista francese spiega infatti “che l’azienda ha semplicemente costruito l’immagine di tutta la denominazione, portandola al successo in Italia e nel mondo”. Lodi grandi non solo per il “capolavoro” Sagrantino di Montefalco 25 Anni, ma anche per il Sagrantino di Montefalco Collepiano “secondo vino dell’azienda che può essere tranquillamente comparato con i migliori vini di Toscana - afferma la rivista e guida francese “Revue du vin de France” - e che è superiore a tutti gli altri vini della denominazione”.
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