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DOPO LA VISITA A VINITALY DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RENZI, LA POLITICA (FINALMENTE) “SA CHE IL VINO È UNA GRANDE RISORSA DEL PAESE”. PAROLA DI MASSIMO DʼALEMA, CHE RACCONTA A WINENEWS ANCHE IL SUO RAPPORTO CON SLOW FOOD

La visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi a Vinitaly si è appena conclusa, e dagli stand della kermesse sono transitati ben tre Ministri della Repubblica: per la politica “è evidente che il vino è importante”. Così a WineNews lʼex Premier (e attuale produttore di vino in Umbria, con la sua azienda La Madeleine) Massimo DʼAlema, che ha puntualizzato: “lʼItalia e la Francia si danno battaglia per il primato mondiale nel campo del vino, quindi è evidente che il settore è importante. Siamo un governo di persone sveglie e che lo sanno benissimo. Il Ministro dellʼAgricoltura è un ragazzo giovane, molto dinamico, intelligente e che ha capito che tipo di risorsa il vino è per il paese”. E poi, “stiamo preparando lʼExpo 2015 (del cui padiglione vino Vinitaly sarà organizzatore, ndr), quindi è naturale che ci sia da parte del governo grande attenzione: sarà una straordinaria occasione di presentarci al mondo intero”.

Il cambiamento di mentalità, anche nella classe politica, secondo DʼAlema “è avvenuto nel corso degli ultimi ventʼanni circa”, parallelamente al grande salto di qualità fatto dal vino italiano e dai suoi protagonisti. E al riguardo, un esempio personale: “Io vengo dalla Puglia, dove ancora quando ancora ero lì, allʼinizio degli anni ʼ80, si faceva vino da taglio, per mandarlo a Nord e aggiungere un poʼ di sole al Barolo o ai vini francesi. E adesso ci sono almeno dieci o dodici etichette di livello internazionale”.

Non si può dimenticare, poi, che un percorso parallelo ha avuto luogo anche nella gastronomia e nel rapporto con il cibo, attuato in gran parte grazie anche a Slow Food, di cui DʼAlema è stato parzialmente fautore. “Quando ero direttore de LʼUnità, nella seconda metà degli anni ʼ80, mi lanciai verso questo settore, in particolare dal punto di vista della qualità per il consumatore. Creammo quindi Il Salvagente, che fu una delle prime riviste dedicate al consumatore, come supplemento del quotidiano. Poi”, prosegue, “sono stato amico di Carlin: ho fatto parte del comitato promotore di Slow Food quando ancora Presidente ne era Jacques Le Goff (grande medievista francese scomparso qualche giorno fa, n.d.r), e ci inventammo il Premio delle migliori cucine delle Feste de LʼUnità”. Il percorso della creatura di Carlo Petrini, per lʼex Presidente del Consiglio, “ha avuto una grande incidenza positiva sulla cultura e sullʼeconomia italiana”.

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