Un mare di vino e molti “livelli” produttivi, ma anche un’impostazione manageriale di primo piano, che consente di pescare con grande facilità etichette di fattura ineccepibile, in certi casi ottima, accanto ad un sempre centrato e corretto rapporto con il prezzo. È questo l’attuale volto di Duca di Salaparuta, marchio storico della Sicilia enoica. L’azienda fu fondata nella prima metà dell’Ottocento dal Principe Giuseppe Alliata di Villafranca, Duca di Salaparuta. Il figlio Edoardo dette la svolta imprenditoriale alla cantina, ma il vero salto di qualità arrivò con Enrico. Nel 1961 l’azienda passò alla Regione Sicilia e, negli anni Novanta, fu acquisita dal Gruppo Illva di Saronno. Oggi Duca di Salaparuta riunisce tre brand storici Corvo, Duca di Salaparuta e Florio articolati dalla Illva Saronno Holding in un’unica realtà che rappresenta il primo gruppo viticolo privato in Sicilia. Nel 2001, l’acquisizione di tre nuove tenute: “Risignolo” nella zona di Salemi, “Suor Marchesa” a Gela e “Vajasindi” sull’Etna, che alimentato le nuove linee aziendali. Nasce nel 2020 il progetto “Suòlo” composto da tre vini: Suòlo n.3 (Sauvignon), Suòlo n.5 (Zibibbo) e Suòlo n.7 (Cabernet Franc). Quest’ultimo, 2020, maturato per un anno in barrique, profuma di frutti neri, pepe, erba tagliata e liquirizia. In bocca, il sorso è corposo, dai tannini articolati e dal finale avvolgente di nuovo sul frutto e le spezie.
(are)
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