L’anfiteatro naturale su cui l’enologo Luca D’Attoma insieme alla moglie Elena Celli hanno disegnato il loro progetto enologico, avviato ad inizio Nuovo Millennio, è uno spettacolo. Circondato dalla macchia mediterranea e con un’impareggiabile vista del mare, si trova a Riparbella, angolo suggestivo delle colline pisane, ed è caratterizzato da terreni argillosi, ricchissimi di sassi. Deve aver inciso anche questa splendida collocazione nella decisione di approcciare la viticoltura lasciando lavorare soprattutto la natura, tanto che l’azienda è certificata biodinamica fin dalla sua nascita. Il nome aziendale, invece, trae diretta ispirazione dalle “due mani” dei suoi artefici che, con compiti diversi, gestiscono una cantina che conta su 12 ettari a vigneto, allevati in prevalenza a Cabernet Franc, Syrah e Merlot, per una produzione di 50.000 bottiglie. I sassi sopra ricordati hanno da parte loro suggerito il nome del vin oggetto del nostro assaggio, Syrah in purezza, affinato in legno piccolo per oltre un anno. La versione 2018 spicca fin dal colore rubino intenso dai brillanti riflessi purpurei, ad introdurre un naso ampio e abbondantemente speziato, da cui emergono frutti rossi maturi, sottobosco e tabacco. Il sorso è pieno e succoso e scorre ben bilanciato, dividendosi tra frutto e acidità, con tessitura tannica fitta e robusta, e finale decisamente lungo a riportare in primo piano il frutto.
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