Quella dei Pira è una storia di vigna e di famiglia che affonda le radici nel XVII secolo. Citati nei registri parrocchiali come viticoltori, divennero vinificatori tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Gigi Pira, leggendario esponente della vecchia scuola, produceva i suoi vini unendo le uve dei suoi migliori appezzamenti in Langa: a Cannubi, San Lorenzo e Via Nuova. Dal 1980 la sua eredità è stata raccolta da Chiara Boschis, insieme ai genitori Franco e Ida. Chiara, laureata e appassionata di vino, è stata una delle prime donne a produrre Barolo negli anni Ottanta. Con sensibilità e determinazione, ha portato avanti la sua filosofia, coniugando rispetto per la tradizione e apertura all’innovazione. Dal 2010 condivide il lavoro con il fratello Giorgio. Il loro Langhe Nebbiolo 2019 nasce da uve biologiche coltivate a 400 metri d’altezza, nel vigneto MGA Le Coste nel comune di Monforte d’Alba. È affinato per 12 mesi in barrique di rovere francese di secondo passaggio e almeno 2 mesi in bottiglia. «Il 2019 è stata un’annata dallo sviluppo lento ma equilibrato. La vendemmia è iniziata il 14 ottobre» dicono dall’azienda. Il risultato è un vino dal colore rosso rubino tendente al granato, dal bouquet fruttato con note lievemente speziate. Perfetto da bere ora, abbinato a formaggi a media stagionatura, tajarin ai funghi, melanzane alla parmigiana o piatti vegan come un flan di asparagi.
(Fiammetta Mussio)
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