Il nome “Piovesole” mi piace molto e mi fa immaginare i raggi solari che raggiungono i filari dei vigneti di Eleva adagiati su versanti in pendenza, condizione privilegiata per la qualità delle uve. Tuttavia la sua genesi è diversa. “Mi è stato suggerito da una novella di Cesare Pavese - racconta Davide Gaeta - in cui lo scrittore piemontese descrive un momento in cui dopo la pioggia arriva il sole e la luce nel vigneto diviene magica. Mi ha entusiasmato. Ho messo insieme due parole, piove e sole, e ho registrato il nome”. È poetico e dolce. Di una dolcezza “timida” come quella che si avverte al sorso di questo Amarone, conferita dalla ricchezza glicerica e non dal residuo zuccherino. Un risultato ottenuto con un’attenta scelta del momento di vendemmia delle uve che compongono il blend, scelta orientata a produrre un vino secco con quella freschezza - filo rosso dei vini di Eleva - che gli conferisce grande bevibilità. Presenta, insieme alla ciliegia, note speziate di pepe nero conferite in particolare dal 20% di Corvinone, mentre il colore più intenso rispetto a quello delle autoctone della Valpolicella si deve alla presenza nel blend di alcune varietà non aromatiche che fanno parte del patrimonio dell’azienda. Proviene da un singolo vigneto, come tutti i vini di Eleva - 6 ettari accorpati su 18 terrazze sostenute da muretti a secco, le tradizionali “marogne” - e con la 2018 debutta la sua certificazione bio.
(Clementina Palese)
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