Il Trentodoc Brut Piancastello Riserva 2019, ottenuto da un vigneto nei pressi di San Michele all’Adige vicino al Castel Monreale, fermenta parte in legno e affina non meno di 36 mesi sui suoi lieviti. I suoi profumi rimandano alla crosta di pane, frutti bianchi maturi e al miele, con tocchi speziati a rifinitura. In bocca il sorso è tendenzialmente cremoso e non manca neppure di dolcezza, sviluppandosi continuo e terminando in un finale pieno e persistente. La famiglia Endrici ha a che fare con il vino del Trentino dal lontano 1885. Una realtà saldamente piantata, è proprio il caso di dirlo, nel mondo enoico di questa Regione che, specie nel recente passato e grazie agli soprattutto agli spumanti, ha trovato un successo non secondario. Anche gli attuali Endrici, Paolo suo moglie Cristine e i figli Lisa Maria e Daniele - quest’ultimi autori di una rivoluzione dei ritmi aziendali tutta all’insegna del marketing - producono bollicine d’altura, benché l’azienda sia sempre rimasta legata alla produzione anche di rossi da uve locali, credendoci con convinzione. Oggi l’azienda Endrizzi - il cui nome non è altro che la traduzione dialettale di Endrici - conta su 55 ettari a vigneto - con altri 30 ettari di vigneti collocati in Maremma, dove con Serpaia l’azienda produce rossi dal piglio mediterraneo - per una produzione complessiva di 700.000 bottiglie, declinati in un ricco portafoglio etichette.
(fp)
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