Era il 1999 quando i fratelli Roberto e Maurizio Bisconte, quest’ultimo reduce da una lunga carriera come manager nelle aziende pubbliche, puntano decisamente alle origini enoiche della loro terra d’origine. Siamo a Saracena, piccolo paese appoggiato sul Monte Pollino, in provincia di Cosenza, custode di uno dei vini più antichi ed affascinanti della Calabria enoica: il Moscato al Governo di Saracena, che ha rischiato di scomparire e che oggi è Presidio Slow Food. Un vino che nasce da un particolare processo che vede da un lato l’appassimento su graticci del Moscato e della Duraca e dall’altro il mosto ottenuto dalle uve Guarnaccia e Malvasia sottoposto a bollitura. Raffreddato quel mosto, l’uva appassita e pressata delle uve di Moscato e Duraca vi viene immersa fermentando spontaneamente. L’interpretazione di questo singolare vino dolce prodotta da Feudo di Sanseverino aggiunge a questa tecnica produttiva una maturazione di 10 anni prima dell’imbottigliamento. La versione 2015 profuma di agrumi, frutta candita, fichi, cioccolato, miele e tè, con tocchi speziati. In bocca il sorso è austero e non privo di nerbo acido a rendere il suo sviluppo lungo, dolce, ma mai stucchevole. Oggi Feudo di Sanseverino conta su 2,5 ettari a vigneto in biologico - coltivati a Lacrima Nera Guarnaccia, Greco Bianco, Malvasia, Duraca e Moscato - per una produzione complessiva di poco più di 7.000 bottiglie.
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