A trasformare l’antico feudo Spitaleri di Muglia in una moderna azienda agricola fu Felice Spitaleri, che possiamo considerare non solo il detentore di tanti primati ma anche un vero e proprio precursore dal punto di vista enologico al pari di Camillo Benso Conte di Cavour o di Bettino Ricasoli. Fu lui a impiantare già nel 1855 Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, per uscire qualche anno dopo nel 1858 con il primo taglio bordolese italiano, idem per il Pinot Noir, di cui fu il primo imbottigliatore in Italia. E, a base di Pinot Nero e Nerello, fu il primo vino ad essere imbottigliato come Etna, codificandone nel 1866 la formula. Il successo dei suoi vini lo spinse a costruire il Castello di Solicchiata, un maniero solo nelle forme ma progettato come una moderna cantina al servizio dei 150 ettari di vigneto che lo circondavano, un vero e proprio “château” per dirla alla francese. A riportare agli antichi splendori il Castello di Solicchiata è stato l’attuale proprietario il Barone Arnaldo Spitaleri che ha ripreso in mano l’azienda e la produzione vitivinicola come Feudo del Boschetto. Di recente abbiamo provato il Pinot Nero Boschetto Rosso Mille Metri 2014 ancora freschissimo al naso nei raffinati toni di frutti rossi e neri, tabacco, erbe officinali e spezie; morbido e vellutato il sorso, spinto bene dall’acidità e dotato di una elegante trama tannica, lungo e accattivante il finale.
(are)
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