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LA PROTESTA

Gabbie negli allevamenti, la denuncia: “la Commissione Europea non ha mantenuto l’impegno”

La voce di protesta è quella di Animal Equality, Animal Law Italia, Ciwf Italia e Lav, organizzazioni italiane aderenti a Eurogroup for Animals
ALLEVAMENTI, ANIMALI, ESSEREANIMALI, GABBIE, UE, Non Solo Vino
Una foto di protesta di Essere Animali (pagina Facebook Essere Animali)

“La Commissione Europea non ha mantenuto l’impegno, preso a fronte delle richieste chiare e inequivocabili di milioni di cittadini, di proteggere con leggi più adeguate miliardi di animali allevati in Europa”. E’ la denuncia arrivata dall’associazione bolognese Essere Animali che punta il dito sul mancato divieto di utilizzo delle gabbie negli allevamenti. “La Commissione - è il parere di Essere Animali - sta facendo marcia indietro sull’impegno formale preso di proporre una normativa per vietare l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti, e venendo meno alla sua responsabilità nel processo democratico di risposta alle iniziative dei cittadini europei. Allo stesso tempo è sconcertante che si impegni a pubblicare solo una delle quattro proposte di legislazione promesse entro la fine dell’attuale mandato”.
Una voce, quella di Essere Animali che non è la sola, ma che fa “squadra” con Animal Equality, Animal Law Italia, Ciwf Italia, e Lav, organizzazioni italiane aderenti a Eurogroup for Animals
e citate nel comunicato: “nel 2020 - commentano - la Commissione Europea si è impegnata a rivedere la legislazione sul benessere degli animali nell’ambito della strategia Farm to Fork e del Green Deal, ma secondo il programma di lavoro trapelato a Bruxelles, la Commissione non ha incluso le proposte promesse per l’aggiornamento delle ormai antiquate normative di protezione degli animali allevati, impegnandosi a presentare solo una proposta per modificare il regolamento sui trasporti di animali vivi, che sarà pubblicata a dicembre, prima della scadenza dell’attuale mandato”. Viene anche sottolineato che “restano in sospeso le normative sugli animali da allevamento, sulla macellazione e sull’etichettatura. Particolarmente preoccupante è l’assenza di una chiara tempistica per il regolamento sulle condizioni degli animali in allevamento, attraverso il quale la Commissione avrebbe dovuto mantenere l’impegno, preso formalmente e pubblicamente dalla Commissione stessa nel 2021, di proporre una legislazione per eliminare gradualmente le gabbie, in risposta all’Iniziativa dei Cittadini (Ice) “End the Cage Age”, firmata da 1,4 milioni di cittadini”.
Ma le proteste non finiscono qui: “un altro importante documento mancante è il Quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili (Fsfs), anch’esso atteso per la fine del 2023. Il rinvio di questa iniziativa faro della Farm to Fork ostacolerà la necessaria trasformazione del sistema alimentare e non riuscirà ad allineare le politiche agricole e alimentari con gli obiettivi di sostenibilità e climatici dell’Unione Europea”. Inoltre “è assente la tanto attesa revisione del regolamento Reach nell’ambito della strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili”.
Una battaglia che sta trovando tanti alleati, compresi nomi prestigiosi. “Anche la famosa etologa e conservazionista, Messaggero di Pace delle Nazioni Unite e fondatrice del Jane Goodall Institute, la dottoressa Jane Goodall, si è unita all’appello e ha chiesto al Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen un incontro urgente per discutere della questione”.

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