Gaston Hochar Chateau Musar

Si fa presto a dire Chateau Musar e a pensare ad uno spicchio di Francia in Libano. Un rimando possibile, evidentemente, visto che Serge Hochar, proprietario e winemaker di questa tenuta, si è formato a Bordeaux, ma per nulla scontato. La scelta dell’uvaggio (Cabernet Sauvignon, Carignan e Cinsault) non è per nulla immediatamente accostabile alla Francia enoica più immediata, ma, semmai, a quella più profonda e più nascosta. Un intreccio fra eleganza bordolese, non c’è dubbio, ma anche con qualche mirato passaggio nel carattere più intimo della Languedoc. Parlare di un vino Mediterraneo allora? In questo caso, pur se possibile, diventa quasi un azzardo. Chateau Musar è più asiatico che europeo e il mare solo una suggestione, al di là della Valle della Bekaa. Le uve dell’azienda maturano a quasi 1000 metri di altitudine e a 30 km est di Beirut su una superficie di 180 ettari. Il risultato è un vino solare a tratti quasi nervoso, che il tempo ha condotto su registri evoluti ma decisamente affascinanti. Esiste, e di altrettanto grande fascino, la versione bianco (da uve Obaideh e Merwah).